I sindaci della Terra dei Fuochi: ​«Subito risposte coordinate»

I sindaci della Terra dei Fuochi: «Subito risposte coordinate»
Dai continui roghi tossici al blocco di numerosi impianti che trattano varie tipologie di rifiuti, alla imminente chiusura del termovalorizzatore di Acerra che creerà...

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Dai continui roghi tossici al blocco di numerosi impianti che trattano varie tipologie di rifiuti, alla imminente chiusura del termovalorizzatore di Acerra che creerà disagi sul territorio. Sono i problemi segnalati in una lettera indirizzata ai ministri Costa, Salvini e Trenta, dai 19 sindaci del Casertano i cui comuni ricadono nel perimetro della cosiddetta Terra dei Fuochi; gli amministratori chiedono «una risposta coordinata, risoluta e tempestiva», tenuto conto che «la questione rifiuti - scrivono i sindaci - strettamente connessa a quello dei roghi, e più in generale il tema della tutela dell'ambiente, nelle nostre zone continua a rivestire i caratteri della emergenza».


Tra le soluzioni indicate la realizzazione degli impianti di compostaggio per l'umido, del «compostaggio domestico» e del «compostaggio di comunità», di soluzioni strutturali per il rifiuto indifferenziato con l'obiettivo di chiudere il ciclo integrati dei rifiuti, fondi ad hoc per i comuni per far fronte ai maggiori oneri di smaltimento durante il periodo di chiusura di Acerra, un maggior controllo del territorio per evitare l'abbandono indiscriminato di rifiuti, e azioni positive tese alla riduzione dell'utilizzo della plastica.

A sottoscrivere la lettera sono i primi cittadini di Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Cesa, Frignano, Gricignano d'Aversa, Lusciano, Orta di Atella, Parete, Sant'Arpino, San Cipriano, San Marcellino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano e Villa Literno. Peraltro ieri si è tenuta anche una marcia a Lusciano contro i roghi tossici, cui hanno preso parte centinaia di persone. I sindaci lamentano i «problemi connessi al blocco degli impianti per il trasferimento dell'umido, nonostante i prezzi enormi sostenuti per lo smaltimento», i «rallentamenti per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato, con alcuni impianti che stoccano gli ingombranti e i Raee che hanno comunicato settimane di chiusure, il tutto con ripercussioni sulla raccolta».


All'inizio di settembre ci sarà, poi - ricordano i sindaci - «la chiusura del Termovalorizzatore di Acerra, per manutenzione, per circa 40 giorni». Peraltro la Provincia di Caserta si è cautelata per tempo trovando disponibilità ad allocare presso lo Stir di Santa Maria Capua Vetere i rifiuti indifferenziati che non potranno andare ad Acerra. «Tuttavia - sottolineano gli amministratori - preme rilevare che ciò comporterà, in ogni caso, un aumento dei costi che, alla fine, saranno sostenuti dai cittadini». Sui roghi che continuano, i sindaci lamentano l'esiguità di risorse come i vigili urbani, che non possono garantire un'efficace controllo del territorio, nonostante la presenza dei soldati dell'Esercito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino