Litorale Domizio: stop alle proroghe per la concessione dei lidi, rebus rinnovi per i gestori

Secondo la sentenza della Corte europea si dovrebbe andare verso un'asta pubblica

Spiagge del litorale domizio
C'è fibrillazione su tutta la costa di Caserta, dopo la sentenza della corte europea che dà indicazione ai Comuni di non tenere conto della proroga nazionale...

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C'è fibrillazione su tutta la costa di Caserta, dopo la sentenza della corte europea che dà indicazione ai Comuni di non tenere conto della proroga nazionale fino al dicembre 2023 alle concessioni demaniali per le spiagge, se si considera che fra stabilimenti balneari e spiagge attrezzate il litorale domizio conta ben centottanta concessioni.


Sono circa 6mila i dipendenti stagionali coinvolti nel comparto in maniera diretta, che raddoppiano considerando l'indotto. Insomma, gran parte del pil dei quattro comuni della costa di Terra di Lavoro (Castel Volturno, Mondragone, Cellole e Sessa Aurunca) dipende proprio dal settore turistico balneare, che a breve sarà oggetto di rivoluzione nell'affidamento delle sue concessioni. Con le aste, come prevede la legge Bolkestain, che la nostra nazione avrebbe dovuto accogliere già da qualche anno. Le concessioni demaniali dovranno essere affidate tutte in base ad aste pubbliche e non più, come fatto finora, riaffidate agli stessi gestori.
Una tale situazione d'incertezza nell'immediato futuro inevitabilmente condiziona le attuali gestioni degli stabilimenti balneari, tarpando le ali a parte di investimenti e sviluppo.
I quarantacinque chilometri di riviera domiziana, proprio nell'ultimo periodo, hanno registrato un interesse turistico come non accadeva dagli anni Ottanta del secolo scorso.


Già nel periodo del Covid, nonostante restrizioni e privazioni, le spiagge dalla foce del lago Patria a quella del Garigliano erano tutte affollate in estate. Adesso che l'incubo lockdown sembra solo un brutto ricordo, la bella stagione per la riviera casertana è addirittura cominciata anche in anticipo. Da questo fine settimana, grazie al ponte della festa di Liberazione, è previsto un grosso afflusso di turisti sulle spiagge da Castel Volturno a Baia Domizia, e i lidi non si faranno trovare impreparati.
Se fino a qualche anno fa, infatti, solo nella parte sud della costa, in località lago Patria, gli stabilimenti erano aperti e offrivano servizi in questo periodo dell'anno, adesso sono aperti anche nelle località di Ischitella e Pinetamare. Molti pure a Baia Verde. E anche nei comuni di Mondragone, Sessa Aurunca e Cellole diversi gestori delle strutture turistiche balneari hanno anticipato l'apertura. Le categorie di settore stimano in un 80 per cento le aperture a Castel Volturno (più vicina geograficamente all'area metropolitana di Napoli) e del 40 per cento per gli altri tre territori.
Sul versante servizi si fanno sempre più eterogenee le offerte ai clienti, capaci di soddisfare bisogni e aspettative. Alcuni lidi puntano sulle attrazioni per i più piccoli, con installazioni fisse di gonfiabili e laboratori artistici, altri all'accoglienza degli amici a quattro zampe, con servizi specifici, compresi addestratori in spiaggia pronti a intervenire per ogni evenienza. Sempre più numerosi anche i lidi che offrono la possibilità di praticare sport acquatici, dal wind surf al più moderno e spericolato kite surf.


Gli aperitivi e le feste serali sulla spiaggia sono diventati un trend consolidato, che richiama sulla costa casertana migliaia di persone a ogni iniziativa. E come suggello c'è la qualità delle acque del mare che, dopo l'anno orribile del 2010, con scarichi incontrollati dal depuratore di Cuma, sono migliorate costantemente, fino ad arrivare ai livelli certificati quest'anno dall'Arpac come "eccellenti", in gran parte dei quarantacinque chilometri di litorale.


Insomma, i segnali sono tutti favorevoli al comparto balneare casertano, che di fatto sta trainando l'economia di aree che subirono una grossa depressione sociale dopo il crollo del turismo verificato a seguito delle decisione istituzionale di accogliere in zona gli sfollati del terremoto dell'80, e poi del bradisismo nell'85. Addirittura negli ultimi due anni è salito con picchi inattesi il settore immobiliare, e dalle prime proiezioni 2023 il trend è ancora in crescita. Pure in questo caso la risorsa mare ha giocato un ruolo fondamentale. Ma il panorama nel brevissimo periodo potrebbe decisamente cambiare, a cominciare da chi gestirà le centottanta imprese balneari nelle prossime stagioni: gli attuali concessionari o nuovi soggetti? E, soprattutto, se cambieranno di mano, sarà garantita continuità in investimenti, sviluppo e offerta globale di servizi come si sta verificando - con trend in salita - da almeno dieci anni?
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Il Mattino