Caserta si riappropria di un pezzo della sua storia, quella più autentica e viscerale, ma anche quella più ufficiale e apprezzata dentro e fuori la città. La...
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Antonio de Core è stato un interprete attento e appassionato dei tesori monumentali come degli umori cittadini, ha lottato e si è impegnato per una Caserta migliore, culturalmente aperta all'innovazione ma anche socialmente giusta, equa. E fu proprio lui che a partire dalla fine degli anni Sessanta, insieme con il gruppo dei suoi primi compagni di avventura artistica, lanciò l'ipotesi della costituzione di un Museo di Arte Contemporanea a Caserta, individuando la possibile sede nell'ex Pretura di via Mazzini. All'epoca era veramente una proposta coraggiosa, per certi versi rivoluzionaria. Ma non nasceva a caso. Antonio de Core già si rendeva conto che la città stava cambiando dentro e fuori, i tempi erano maturi perché le istituzioni si accorgessero del gran lavoro che gli operatori culturali stavano svolgendo.
A quei tempi erano poche le città italiane a poter vantare una loro galleria civica, ma da Caserta partirono la proposta e la sfida. Solo da alcuni anni la città della Reggia si è dotata di un proprio museo di arte contemporanea, proprio in via Mazzini, a due passi quindi dalla prima sede individuata da quel manipolo di innovatori dell'arte casertana. Ora, a un ventennio dalla scomparsa di Antonio de Core, ecco la dichiarazione del sindaco Carlo Marino: «Proporrò alla Giunta di approvare una delibera per dedicare una sala del nostro Museo di Arte Contemporanea ad Antonio de Core. È un atto doveroso per chi ha conosciuto la straordinaria qualità dell'opera artistica di questo pittore, testimone dell'identità e della bellezza di Caserta in giro per l'Italia. L'amore che de Core ha avuto per la sua città è sempre stato intenso e il legame con la propria comunità è stato unico e davvero solido. Siamo veramente onorati che uno spazio importante del Chiostro di Sant'Agostino sia dedicato a lui».
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Il Mattino