Maddaloni, centro di conferimento rifiuti: corsa contro il tempo, lavori in 7 mesi

Sul progetto pesano le scadenze del Pnrr

L'area prescelta
Una infrastruttura indispensabile, attesa da 40 anni, dovrà essere costruita in appena 7 mesi. Sembra una missione impossibile, vincolata dalle scadenze del Pnrr, quella...

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Una infrastruttura indispensabile, attesa da 40 anni, dovrà essere costruita in appena 7 mesi. Sembra una missione impossibile, vincolata dalle scadenze del Pnrr, quella della costruzione del nuovo centro di conferimento dei rifiuti comunali.

La rincorsa del tempo perduto si può fare per la Regione Campania che ha assegnato al comune 700mila euro per realizzare una vera isola ecologica, completa e di ultima generazione. Inoltre, l’Ispettorato delle opere pubbliche e la stazione unica appaltante hanno verificato la fattibilità del progetto e assegnato alla Manna Servizi l’immediata esecuzione delle opere. E su tutti incombe la vigilanza del Ministero dell’Ambiente sulle opere strategiche.

«Non si fanno miracoli ma opere necessarie - dice l’assessore all’Ecologia Claudio Marone - perché, sebbene il tempo sia oltremodo risicato, sfugge ai più che il sito prescelto è già in possesso di sottoservizio e infrastrutture idonee. Quindi, è un intervento di aggiornamento e riattivazione funzionale di strutture esistenti». Insomma, l’ex area del mattatoio (costruita in parte e mai inaugurata) avrà una nuova destinazione d’uso.

Scelto un sito già parzialmente idoneo perché il territorio di Maddaloni è un sorvegliato speciale sia per le classifiche impietose della Regione sul tasso (in un tempo decennale) di differenziazione dei rifiuti, sia per le prescrizioni dei carabinieri del Noe e dell’Asl. Infatti, è stata sanzionata l’inidoneità dell’attuale centro di conferimento (ricavato nel parcheggio del palazzetto dello sport di via de’ Curtiis), poi sottoposto a urgente intervento di adeguamento alle norme ambientali.

Sebbene i lavori saranno inaugurati a maggio, di fatto sono già iniziati con l’adeguamento delle strade di accesso, ovvero di via Eduardo De Filippo, nuova di zecca ma a lungo utilizzata come sito per lo sversamento e la combustione di rifiuti o come alcova per il sesso mercenario. «In più - conclude Marone - non bisogna realizzare grandi opere ma piattaforme a norma».

In concreto, a ridosso di un’ex discarica incontrollata dell’ex Foro Boario verranno ricavate isole ecologiche per il recupero, riciclo e valorizzazione dei materiali pregiati (plastica, carta cartone e vetro) nonché elettrodomestici dismessi (Raee) gestibili dai consorzi di filiera. L’area posteriore dell’ex Foro Boario è stata giudicata idonea per accogliere un centro di conferimento di rifiuti completo.

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Il Mattino