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Un argine a due record regionali negativi: stop al grave fenomeno del consumo di suolo e avvio urgente della rigenerazione urbana. Maddaloni “vanta” il tasso di consumo di territorio più alto della Campania e il centro storico più grande e abbandonato della provincia. C’è ora il freno alla deriva urbanistica: a maggio, cioè da subito, si inverte la rotta grazie all’avvio della fase di approvazione del Puc e alla riforma della legge urbanistica appena approvata dalla Regione. In concreto, accolte integralmente le direttive sull’«economia di trasformazione» che facilita tutti gli interventi di riqualificazione, abbattimento e ricostruzione selettiva degli immobili fatiscenti, il blocco delle dispersione urbana. Finisce l’epoca dell’“edilizia fantasma”: con le nuove regole è possibile il recupero, per scopi abitativi, degli stenditoi abusivi, dei sottotetti trasformati in mansarde confortevoli o in sopraelevazioni di fatto. Negli ultimi 20 anni, la polizia municipale e la Procura hanno sistematicamente imposti i sigilli alle volumetrie tecniche (ripostigli, depositi, terrazze, verande stenditoi, sottotetti, soffitte) trasformate in ordinarie abitazioni senza titolo autorizzativo (oltre 800 casi).
«Ora - annuncia l’ingegnere Nicola Corbo, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici - si sono aperte due strade: gran parte degli stenditoi e spazi tecnici possono essere riqualificati aderendo alle norme del Puc o scegliendo le direttive regionali.
Recuperando otto aree di crollo totale nel centro storico e i rioni abbandonati, l’obiettivo a medio termine è fermare il consumo di suolo. Infatti, con l’esodo di massa dall’area pedemontana, a partire dal sisma dell’80, Maddaloni è costantemente ai primi posti nell’occupazione edilizia del territorio. Le cifre rilevano un’emergenza ancora in corso. Negli ultimi 48 mesi, è stato consolidato il primato regionale con un consumo medio annuale di circa 20 ettari. È come se in 24 mesi fosse scomparsa, trasformata in zone occupate da nuove coperture, un’area di poco superiore a 61 campi di calcio. Puc e legge regionale puntano a controllare due variabili impazzite: l’espansione delle aree residenziali e l’«artificializzazione elevata del territorio», cresciute esponenzialmente con gli insediamenti della logistica.
Ma c’è anche un terzo record negativo, su scala regionale, in fase di superamento: l’abbandono dei bassifondi della classifica della raccolta differenziata. «Con il superamento stabile - conferma Claudio Marone, assessore all’Ambiente - della soglia del 55%, possiamo congelare la tariffe della Tari pur avendo incrementati i servizi. È un piccolo ma significativo passo avanti». Il consiglio comunale, con il parere favorevole dei revisori, ha dato il via libera al mantenimento delle aliquote agevolate introdotte con la pandemia.
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