Roccamonfina. Malore in piazza, neonato muore tra le braccia della madre nel giorno della festa della mamma: disposta autopsia

Roccamonfina. Malore in piazza, neonato muore tra le braccia della madre nel giorno della festa della mamma: disposta autopsia
CASERTA - Un neonato di due mesi è morto nel giorno della festa della mamma, con pochi lamenti e la speranza di essere salvato in tempo spezzata alle 19 e 30 di ieri. Una...

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CASERTA - Un neonato di due mesi è morto nel giorno della festa della mamma, con pochi lamenti e la speranza di essere salvato in tempo spezzata alle 19 e 30 di ieri. Una coincidenza irripetibile e drammatica. E, purtroppo, senza una seconda possibilità. Sarà l’autopsia disposta, ieri sera, dal magistrato della procura di Santa Maria Capua Vetere a chiarire la causa del decesso.


Il bimbo, F.I., si trovava tra le braccia della madre quando ha esalato il suo ultimo respiro. È successo a Roccamonfina in piazza Nicola Amore. I genitori, residenti Termoli, era venuti a Marzano Appio per partecipare a un matrimonio. La famiglia del padre del piccolo, infatti, è di Marzano. Dopo la cerimonia, mamma e papà avrebbero deciso di fare una passeggiata a Roccamonfina, nel paese delle castagne. Lì è avvenuto l’inaspettato: il piccolo sarebbe diventato cianotico in breve tempo. L’autoambulanza è arrivata in piazza Amore in pochi minuti, ma forse era già troppo tardi. Gli eventi si sono rincorsi alla velocità della luce. I medici hanno cercato di rianimare il bimbo, poi la corsa disperata all’ospedale di Sessa Aurunca e, infine, la morte.

I genitori, angosciati, si sono chiesti il perché. La risposta non è arrivata. Almeno per il momento non arriverà. In procura è stato aperto un fascicolo: la salma del piccolo, adesso, dovrà essere analizzata da un medico legale. Si cerca di ripercorrere le ultime ore di vita del neonato, si ricostruisce un presunto malessere che aveva accusato nei giorni scorsi. Si pensa, in ogni caso, che sia morto per cause naturali, semplicemente e tristemente.
Nel giorno in cui sua madre avrebbe dovuto festeggiare ciò che l’aveva resa genitrice. Sul corpo ancora «ferito» dal parto ora ci sono le sue lacrime che segnano per sempre la sua vita.
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Il Mattino