Come i collezionisti di figurine. Ma al posto dei calciatori, quelle immagini ritraggono adolescenti nude, intente e provare vestiti dentro i centri commerciali di Napoli e...
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La ragazzina è entrata con i genitori nello store di Declathon. Capuano, secondo la ricostruzione, l'ha seguita e ha spiato i suoi movimenti tenendosi a distanza. Quando ha avuto la certezza che sarebbe andata a provarsi delle scarpe da ginnastica nel camerino, il 44enne si è precipitato nella cabina prima di lei e ha posizionato una microcamera in modo da poter registrare la piccola, che indossava una gonnellina, mentre era seduta e quindi con le parte intime in vista. Quando la ragazzina è uscita, non si è fatto scrupolo ad andarle incontro e le ha palpeggiato il sedere. Benché scioccata, la 12enne è riuscita subito a chiedere aiuto ai genitori e pochi minuti dopo sono arrivati i carabinieri. Capuano è stato fermato nel parcheggio del centro commerciale di Marcianise. Poco prima si era disfatto della microcamera a forma di portachiavi utilizzata per filmare la vittima, lasciandola cadere per terra. Ma i carabinieri l'hanno trovata. Dopo il fermo, in casa dell'uomo è stato ritrovato un vero e proprio «archivio» di immagini rubate a decine di ragazze, molte delle quali minorenni, tutte filmate nell'atto di cambiarsi d'abito nei camerini di gallerie commerciali.
Per questa ragione, il prossimo passo della Procura di Santa Maria Capua Vetere sarà l'incriminazione per il reato di pedopornografia. In casa di Capuano c'erano oltre cento file video in cui si vedono ragazzine cambiarsi all'interno di cabine di centri commerciali. Un atteggiamento maniacale e seriale, dunque, che è emerso da quanto è stato sequestrato nelle ore immediatamente successive i fatti di Marcianise. L'immediato intervento dei militari ha fatto sì che l'uomo non riuscisse a fuggire e soprattutto ha permesso di trovare una traccia evidente della sistematicità delle sue condotte. Mentre cercava di scappare ha infatti gettato via un portachiavi, che si è poi scoperto essere una microcamera. Aveva registrato la sua vittima mentre si provava dei vestiti dentro il camerino. Visto quanto scoperto a casa sua, non era la prima volta. Forse però sarà l'ultima. Capuano, secondo l'accusa, è entrato prima della 12enne nella cabina e ha sistemato la telecamerina. Poi si è allontanato ed è tornato successivamente per recuperare il «portachiavi». Infine le ha messo le mani addosso. E se ne stava tranquillo a gironzolare per la galleria commerciale forse a caccia di altre vittime quando sono arrivati i carabinieri. Solo quando ha capito che erano per lui, ha cercato di tagliare la corda. Inutilmente, perché come detto è stato bloccato. Per ora è in carcere a Santa Maria Capua Vetere e risponde di violenza sessuale ai danni della minore, ma tutto ciò che è stato sequestrato in casa sua finirà per aggravare la sua posizione. Nel suo appartamento a Calvi Risorta è stato trovato quello che può essere definito un vero e proprio «archivio» di video rubati a ignare ragazzine.
Tutte filmate a loro insaputa mentre si misurano vestiti nei camerini di centri commerciali di Caserta e Napoli. Le vittime sono decine e i consulenti stanno analizzando il materiale trovato sia su un computer che su una serie di hard disk e memory card che l'uomo aveva in casa. Lo scopo è inquadrare le reali dimensioni del fenomeno e comprendere se l'uomo tenesse per sé i video o li divulgasse. L'inchiesta chiarirà anche se quei video Capuano se li è procurati da solo o se ci sono altri presunti pedofili in azione. Intanto, nei prossimi giorni, il gip dovrà decidere per la convalida del fermo del pm. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino