Marcianise, i disabili nella villa confiscata al clan

Marcianise, i disabili nella villa confiscata al clan
CASERTA - Una delle ville sequestrate agli esponenti di spicco del clan Belforte può essere destinata ad accogliere un’associazione di disabili. È stato...

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CASERTA - Una delle ville sequestrate agli esponenti di spicco del clan Belforte può essere destinata ad accogliere un’associazione di disabili. È stato deciso dai magistrati del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ne hanno autorizzato il trasferimento al Comune. È la villa in via Pisa, una delle traverse di viale Martin Luther King e via Fratelli Cervi, nella zona del vecchio macello comunale e fa parte di due immobili di lusso sequestrati ad esponenti del clan Belforte. Le ville sono contigue e oltre ad essere molto grandi e con un ampio giardino, entrambe sono fornite di una piscina. 

Il Comune, come aveva preannunciato qualche mese fa il sindaco Velardi, la darà in uso all’associazione «Uniti Per» e a tutte quelle associazioni che assistono i disabili e ne faranno richiesta. A darne notizia è stato proprio il primo cittadino che ha commentato: «È una straordinaria vittoria dello Stato, è un passaggio storico per Marcianise. Ringrazio tutti gli uomini dello Stato - magistrati, forze dell’ordine, funzionari - che hanno consentito di raggiungere questo risultato. Ringrazio l’amministratore giudiziario del patrimonio dei Belforte, l’avvocato Ivana Romano, che ha mostrato una disponibilità non comune e quando lo ha saputo era commossa, almeno quanto me. Lo Stato c’è, a Marcianise c’è! E saluto con commozione gli amici che aiutano i disabili, una grande risorsa. Saluto in particolare Grazia Sposito, gliel’avevo promesso». 
Presieduto da Raffale Musone e Franco Amoroso, «Uniti per» è un sodalizio che da oltre 15 anni è radicato sul territorio marcianisano e sul territorio limitrofo e che si impegna nell’integrazione sociale dei giovani meno fortunati. Grazia Sposito, a cui il sindaco ha voluto dedicare questa azione di ripristino della legalità, è un’attivista dell’associazione, poetessa ed organizzatrice del concorso di poesia dedicato al tema della disabilità «Urlo e non mi senti» giunto alla IV edizione. «Un nuovo sogno che diventa realtà» è stato il commento di Sposito che ha voluto ringraziare pubblicamente il sindaco per l’impegno che ha profuso nella vicenda. L’amministrazione Velardi, si sta prodigando da diversi mesi per dare una casa ad «Uniti per» dopo che l’associazione è stata «sfrattata» dalla vecchia sede adiacente alla rettoria di San Carlo, in Piazza Umberto I, per cui ha avanzato richiesta all’amministratore giudiziario dei beni dei Belforte, che come disse il sindaco a suo tempo era «fortemente contrariata per la latitanza del Comune di Marcianise sul tema negli ultimi cinque anni».

Si tratta del secondo caso, a Marcianise, dell’utilizzazione di un immobile appartenuto ad esponenti dei clan della camorra. Nel 2011, fu istituito il Comando Stazione del Corpo Forestale in una villa di via Varese al civico 15 confiscata molti anni prima ad uno dei capi del clan Belforte, Domenico. L’immobile di due piani e di circa 300 metri quadri, confiscato nel 1992 all’esponente del clan Mazzacane era nella disponibilità del Comune di Marcianise. Più volte fu proposto per uso sociale o come sede di forze di polizia ma fino al 2011 non era stato mai occupato. Infine, grazie all’opportunità del Corpo Forestale di istituire una caserma a Marcianise e la firma di una convenzione con l’associazione Libera di Don Ciotti, assieme all’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati, per la gestione ad usi sociali dei beni confiscati alle mafie, si giunse ad un accordo per utilizzare la villa di via Varese.
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Il Mattino