Softlab Marcianise, nuovo corteo anti-licenziamenti

Dramma per 230 lavoratori, sfilano fino ai cancelli dalla Jabil

Soft-lab, nuovo corteo anti-licenziamenti
Con l'assenza di ogni prospettiva futura, i 230 lavoratori casertani della Softlab Tech, dopo mesi di proteste, manifestazioni, appelli e riunioni al ministero, si apprestano...

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Con l'assenza di ogni prospettiva futura, i 230 lavoratori casertani della Softlab Tech, dopo mesi di proteste, manifestazioni, appelli e riunioni al ministero, si apprestano a passare le prossime festività natalizie con la spada di Damocle di non ricevere più, dal primo gennaio, alcun ammortizzatore sociale e nessun sostentamento per le loro famiglie. Il 31 dicembre, infatti, scade la cassa integrazione per la maggior parte di loro, mentre un'altra trentina che negli scorsi mesi ha lavorato non riceve gli stipendi da luglio.

Ieri, sconfortati da quanto sta avvenendo sulla loro pelle, ma mostrandosi combattivi, i lavoratori hanno manifestato per l'ennesima volta, organizzando un corteo partito dal velodromo di Marcianise, terminato poi davanti ai cancelli della Jabil. Non a caso, come punto di arrivo, è stato scelto il sito marcianisano della multinazionale americana, poiché i lavoratori della Softlab sono tutti ex Jabil fuorusciti da quest'ultima azienda negli scorsi anni a causa di drastiche riduzioni del personale e passati volontariamente a Softlab sulla base di incentivi pagati da Jabil. Sono usciti da Jabil con promesse di reindustrializzazioni sottoscritte dall'azienda alla presenza di istituzioni regionali e governative.

Nessun piano industriale valido, però, è stato finora presentato dall'azienda che ha solo intascato gli incentivi milionari dalla Jabil e prestiti da Invitalia. Per discutere della vertenza, martedì prossimo, 12 dicembre, è stato fissato un nuovo tavolo al Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy), dove si spera che i lavoratori possano ottenere almeno una proroga degli ammortizzatori sociali. Molti sono stati gli appelli alle istituzioni, l'ultimo lunedì scorso, quando nel corso del tavolo per lo sviluppo della provincia di Caserta, insediatosi al Comune capoluogo, i sindacati consegnarono la lettera dei dipendenti Softlab ai parlamentari del territorio e alla delegata regionale. Tra gli altri, domenica scorsa, il vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, aveva indirizzato un appello ai parlamentari, al sindaco di Caserta e al presidente di Confindustria Caserta, pregandoli di «trovare strade percorribili che possano allontanare lo spettro dei licenziamenti e di garantire il pagamento degli stipendi dovuti». Alta si alza anche la voce dei sindacati, da sempre vicini ai lavoratori nella dura vertenza.

Infatti, la Fiom-Cgil ha così commentato il corteo di ieri: «Si manifesta con rabbia per le vie del casertano per denunciare, per l'ennesima volta, il dramma che stanno subendo le lavoratrici e i lavoratori della Softlab per una reidustrializzazione promessa, ma inesorabilmente fallita. Le istituzioni devono intervenire perché non c'è tempo da perdere e a dicembre scadono gli ammortizzatori sociali. Il 12 dicembre si ritorna al Mimit insieme ai lavoratori, ci deve essere un'assunzione di responsabilità per trovare al più presto una soluzione dignitosa». Dello stesso tenore anche le parole della Fim-Cisl: «I lavoratori sono senza stipendi da diversi mesi, senza piano industriale, con una società latitante con il 31 dicembre, data in cui scadono gli ammortizzatori sociali, e ad oggi non ci sono prospettive. 

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Il Mattino