Vertenza Jabil a Marcianise, nuova manifestazione per sensibilizzare la politica

Domani i lavoratori per le strade di Marcianise e venerdì in presidio davanti alla sede di Confindustria

Il presidio fisso dei lavoratori
Una manifestazione domani per le strade di Marcianise e un presidio venerdì davanti alla sede di Confindustria Caserta: è così che i 420 lavoratori dello...

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Una manifestazione domani per le strade di Marcianise e un presidio venerdì davanti alla sede di Confindustria Caserta: è così che i 420 lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Jabil tenteranno di sensibilizzare l'opinione pubblica, e soprattutto la politica, affinchè intervenga concretamente sulla vertenza che li coinvolge da anni, arrivata ad un punto di quasi non ritorno, con l'azienda che il 30 aprile scorso ha comunicato ufficialmente al Mimit (Ministero Imprese e Made in Italy) l'intenzione di lasciare Marcianise e l'Italia per motivi di carattere economico, non ritenendo conveniente restare nel Paese, nonostante attualmente le commesse lavorative ci siano (alla Jabil si producono colonnine di ricarica elettrica per automotive per importanti clienti quali Enel X, Gewiss, F2M).

La multinazionale Usa dell'elettronica, 250mila addetti in tutto il mondo, di recente ha aperto uno stabilimento nella vicina Croazia, mentre a Marcianise da anni ha avviato una lenta dismissione, mandando via, tra esodi incentivati, licenziamenti e ricollocazioni in altre aziende (operazioni queste ultime tutte fallite) quasi 500 lavoratori. Già nel 2013 la Jabil aveva espresso la volontà di procedere a centinaia di esuberi, trovando la ferma opposizione dei sindacati, che nel 2014 manifestavano la paura che la multinazionale volesse lasciare Marcianise. Ed invece nel 2015 la Jabil acquisì il ramo di azienda della Ericsson, che aveva lo stabilimento nel comune casertano di San Marco Evangelista, prendendosi anche i suoi lavoratori; l'organico Jabil schizzò così ad oltre 900 addetti, e sembrava l'inizio di un periodo di maggiore produttività per lo stabilimento casertano. Così però non è stato, visto che da allora ci sono stati solo esuberi, con la vertenza divenuta sempre più profonda e irreversibile.

I 420 lavoratori rimasti, sempre più stanchi e provati, da ieri stanno facendo scioperi di un'ora per turno, anche per non perdere tutta la paga quotidiana, con un presidio fisso davanti ai cancelli. L'obiettivo è portare concretamente cittadini, istituzioni e politici dalla loro parte in vista del 27 maggio, quando si terrà sulla vertenza Jabil un nuovo incontro al Mimit; e provare a trattare da una posizione più forte di quella attuale. 

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Il Mattino