Matteo Piantedosi, il ministro dell'Interno a Castel Volturno per il comitato sicurezza

L'incontro convocato dal prefetto di Caserta nella scuola forestale dei carabinieri

Il ministro Matteo Piantedosi a Castel Volturno
Venti agenti di polizia in più da assegnare in modo strutturale, una maggiore attenzione al tema degli abbattimenti degli immobili abusivi e più controlli...

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Venti agenti di polizia in più da assegnare in modo strutturale, una maggiore attenzione al tema degli abbattimenti degli immobili abusivi e più controlli sull'immigrazione irregolare, piaga storica del litorale domizio. Sono i capisaldi indicati dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi,  che ha presenziato a Castel Volturno il comitato provinciale per l'ordine pubblico convocato dal prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, nella locale scuola forestale dei carabinieri. 

Ripartire con un nuovo “modello Castel Volturno”. «Con l'appuntamento di oggi - ha detto il titolare del Viminale al termine del comitato che si è tenuto nella sede della scuola forestale dei carabinieri - vogliamo far ripartire un modello Castel Volturno. Ho detto al sindaco che sono disposto a venire qui a cadenze programmate. Abbiamo previsto la crescita dell' organico delle forze di polizia in tutta la provincia con nuove 80 unità e per Castel Volturno avevamo previsto tra le 8 e le 10 persone ma col capo della polizia abbiamo convenuto di valutare in tempi stretti di aggregare ulteriori 20 persone per venire incontro alla specificità del territorio, soprattutto per quanto riguarda i controlli dei ristretti ai domiciliari». 

Per quanto concerne gli immigrati irregolari, oltre 10 mila quelli sul territorio casertano, Piantedosi ha detto di voler rompere l'approccio del passato «quando, di fronte all'enormità del problema, nessuno ha mai buttato il cuore oltre l'ostacolo. Vorrei invece riuscire ad affrontare il problema per arrivare progressivamente ad una soluzione definitiva». Sulla ipotesi di espellere i migranti irregolari Piantedosi ha chiarito: «Non lo dico io ma la legge. Poi verranno visti caso per caso, non si sono mai fatte espulsioni alla cieca». E ha escluso la possibilità di una regolarizzazione degli stessi: «Non credo sia negli obiettivi di governo fare normative che vadano nella direzione di processi di regolarizzazione. Si farà comunque una analisi molto articolata», le parole del ministro.

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Il Mattino