OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Gli uomini della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Arienzo, coadiuvati dal comandante del reparto, dirigente aggiunto, Antonia Canonico, hanno condotto un'importante operazione di servizio che ha portato al sequestro di un microtelefono cellulare».
Ne da notizia Tiziana Guacci, segretaria per la regione Campania del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, che aggiunge: «Durante un giro di controllo dell'intercinta perimetrale del carcere, è stato rinvenuto, all'altezza della garitta passeggi, un microtelefono ben sigillato con nastro adesivo.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, evidenzia che «il rinvenimento del telefono in carcere fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti. Ma penso anche - aggiunge - che la Polizia penitenziaria debba disporre quanto prima di un Nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in ottica preventiva che dissuasiva dei fenomeni di violazione degli spazi penitenziari o di introduzione di materiale illecito di qualsiasi natura: pensiamo cosa potrebbe accadere se un drone riuscisse a trasportare esplosivo o armi dentro a un carcere, come per altro è successo alcuni mesi fa in quello di Frosinone quando un detenuto prese in ostaggio il personale di Polizia con una pistola giunta col drone…».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino