Solo gli addetti ai lavori sapevano che l’ex ministro Massimo Bray, l’uomo che ha restituito Carditello allo Stato, sarebbe venuto in visita ieri mattina. Un elemento che...
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Fine dei sorrisi e delle strette di mano. È cominciato il momento dell’allarme. Il momento acuto, perché per l’ex ministro sotto scorta la minaccia è continua, come continue e irreversibili sono le conseguenze del percorso iniziato nel 2013 per salvare Carditello. Il real sito, una delle 22 «delizie reali» fatte costruire dai Borbone, per molti anni è stato di proprietà del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, poi commissariato. Anni di abbandono e vergognosi saccheggi: nessuno si occupava della tenuta, frequentata esclusivamente da vandali e ladri. Tutt’intorno tonnellate di rifiuti e, quasi equidistanti dal sito storico, due discariche: Maruzzella e Santa Maria La Fossa. Poi la vendita all’asta per sanare una situazione debitoria disastrosa. Prezzo di partenza 25 milioni di euro. Dopo 12 battute d’asta andate deserte, il prezzo era sceso a 10 milioni. È opinione generale che gli autori delle intimidazioni abbiano come obiettivo il boicottaggio della Fondazione. Tecnicamente, però, lunedì sarà il nuovo ministro, Dario Franceschini, a firmare assieme al governatore della Campania Vincenzo De Luca, al sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, al prefetto di Caserta Arturo De Felice l’accordo propedeutico alla nascita del nuovo soggetto, che per ora sarà pubblico (restano fuori le associazioni che si sono battute per Carditello) e che in un secondo momento, lo ha precisato il titolare del Mibact pochi giorni fa, «si aprirà all’apporto di giovani e volontari».
La Fondazione significa interventi sulle strade, lavori, fruizione, turismo. Significa stop all’abbandono. Forse il recupero del sito attirerebbe troppa attenzione su una via di transito per i camion che trasportano veleni in una terra di segreti e di roghi, una terra di nessuno che si vorrebbe far rimanere tale. Ma il processo è avviato. Perché minacciare ancora Bray? Appena l’ex ministro ha aperto la busta le guardie del corpo hanno allertato i carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere che sono arrivati con gli uomini del nucleo scientifico. Hanno portato via la lettera e il libro che era stato utilizzato come fermacarte (o anche come ulteriore messaggio?). Poi hanno ascoltato Bray, la collaboratrice de Il Mattino Nadia Verdile, già minacciata per il suo impegno per Carditello, e la collega della Rai. Le indagini continuano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino