La polizia di Caserta ha dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di...
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Le indagini, sviluppate dalla Squadra Mobile casertana, hanno permesso di accertare che una delle indagate, dopo che le giovani erano giunte in Italia dalla Nigeria ed erano state condotte nella sua abitazione in Castel Volturno, ha tenuto la vittima minorenne in uno stato di soggezione continuativa, determinata anche dalla sottoposizione della stessa a un rito woodoo, per poi costringerla, insieme alle altre due giovani vittime, ad esercitare la prostituzione, sfruttandone i proventi. La «madame» non ha esitato ad adottare condotte minacciose, dirette anche alla famiglia della minore, e violente, sfociate, in una occasione, nel quasi soffocamento della ragazza. L’uomo, compagno della madame, si è dimostrato connivente in tutto con l’aguzzina, al punto da dividere con lei i proventi dello sfruttamento. L’altra donna fermata, dal canto suo, aveva il compito di controllare le vittime sul luogo dove esercitavano il meretricio, riferendo alla madame sul comportamento delle ragazze nell’esercizio della prostituzione e sfruttandone anche lei l’attività.
Le indagini sono scaturite dalla denuncia della vittima che, scappata da Castel Volturno e raggiunto il nord Italia, ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai poliziotti.
Il Mattino