«È stato giusto punirlo, ma non è un mostro». Rosaria Aprea, 23 anni, la miss che nel 2013 fu ridotta in fin di vita da un fidanzato manesco,...
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La sua, assicura Rosaria, non è una difesa d’ufficio, né dettata da ragioni di campanile (sia lei che il pugile sono della provincia di Caserta): «Per combattere la violenza sulle donne – afferma – è necessario vincere la mentalità retrograda che attanaglia i nostri tempi e i messaggi che mandiamo sono fondamentali. Sono certa, però, che Clemente abbia pronunciato quelle frasi per guasconeria. Ha tre figlie e una moglie che adora: non può essere così misogino! Ora, facciamo in modo che la polvere mediatica sollevata serva a rendere più forte il segnale che la violenza è un male mortale. In questo Russo, se vuole, potrà aiutarci – conclude –, dopo aver chiesto scusa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino