CASERTA - Una cattedrale nel deserto, un simbolo d’incompiutezza. È il palazzetto dello sport di Mondragone. I lavori di costruzione sono stati ultimati alla fine del...
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Dietro, la solita storia di ritardi burocratici, ritardi dei diversi soggetti coinvolti, assenza di una cabina di regia e di capacità di governo del cronoprogramma di un’opera pubblica. Ad impedire l’apertura è il mancato completamento delle attività di collaudo tecnico e amministrativo, affidate ad un altro ingegnere, Bartolomeo Ummarino. Non sono ancora stati effettuati gli allacci dell’energia elettrica e dell’acqua, per i ritardi dei relativi enti. Solo a settembre scorso è stata autorizzata la liquidazione della fattura all’Enel, circa dodicimila euro, per la fornitura elettrica. Il pagamento però non è stato ancora effettuato. Per l’acqua, sono caduti nel vuoto ben due solleciti da parte degli uffici al Consorzio Idrico di Terra di Lavoro affinché procedesse coi lavori di collegamento del palazzetto al collettore principale. Anche qui un problema di soldi, col Consorzio che chiede il pagamento del servizio, invece di compensare con quanto da lui dovuto al Comune. Solo il serbatoio del gas è stato riempito.
«La mancanza delle altre forniture blocca la conclusione del collaudo e quindi l’apertura dell’impianto», afferma l’assessore alla Manutenzione, Antonio Pagliaro. Tutto fermo anche sul fronte della gestione futura. L’idea dell’amministrazione comunale è di affidarla ad un soggetto privato da individuare al termine d’una procedura ad evidenza pubblica, tutta da definire. Nel capitolato sarà previsto l’utilizzo sia per società dilettantistiche che per quelle professionistiche. Il gestore si farà carico anche dei costi per la vigilanza ed il custode. Nel perimetro del palazzetto è stato costruito uno specifico alloggio, oggi occupato dall’operaio della ditta costruttrice, la Modugno Costruzioni, a cui è ancora affidato in custodia il palazzetto. Una storia infinita. Dalla posa della prima pietra sono passati quasi quindici anni.
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Il Mattino