Morto sul lavoro a soli 19 anni, ​otto anni dopo nessun colpevole

Morto sul lavoro a soli 19 anni, otto anni dopo nessun colpevole
Otto anni per ottenere giustizia. Ma gli imputati vengono assolti. Così, Mario Diana, 19 anni, caduto da una trave sul luogo di lavoro nel 2009, è morto per...

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Otto anni per ottenere giustizia. Ma gli imputati vengono assolti. Così, Mario Diana, 19 anni, caduto da una trave sul luogo di lavoro nel 2009, è morto per imperizia, non per colpa di qualcuno, non per mancata sicurezza sul luogo di lavoro. L’incidente avvenne in un fondo agricolo fra Castelvolturno e Cancello ed Arnone. In sostanza, Mario lavorava da pochi giorni nell’azienda agricola come apprendista e si trovava su un ponteggio dove sotto c’era il vano scale. Poco più in là c’era la cabina del macchinario che rotola le balle di fieno e grano. Lui, nell’eseguire la manovra di depositare il grano nel macchinario, perse l’equilibrio.


Cadde da un’altezza di almeno sette metri e la sfortuna volle che sul selciato ci fosse un enorme sasso. La testa di Mario finì proprio sulla pietra, non lasciando scampo al ragazzo, il quale, in un primo momento, portato in ospedale ancora vivo, sembrava riprendersi. Ma dopo un’ora morì. Venerdì scorso, i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno assolto l’amministratrice legale della ditta e il manovratore della macchina per il fieno dal reato di omicidio colposo.

Si tratta di Maria Verdechiaro e di Domenico Riccardo, difesi dall’avvocato Nando Letizia. All’epoca dei fatti, sul posto arrivarono i poliziotti del commissariato di Castelvolturno.

Dal 2009 in poi sono in aumento i casi di morti sul lavoro. La Campania è a metà della classifica delle regioni che miete più vittime mentre lo «scettro» è da conferire alla regione Lombadia. Stando all’osservatorio nazionale, dall’inizio dell’anno 2017 si sono registrati 29 vittime in più a confronto dello stesso periodo dello scorso anno: 591 decessi nel 2017 contro i 562 del 2016 (+ 5,2%). Un dato allarmante e preoccupante.
Punto Sicuro, il quotidiano che si occupa dal 1999 della sicurezza su lavoro, ha intervistato di recente il sottosegretario al lavoro, Luigi Bobba per il quale «In qualche modo negli anni passati si scontava il fatto di una diminuzione delle ore lavorate e, quindi, di un calo degli infortuni. Ora con la ripresa economica più sostenuta si registra un aumento dei casi».

Significa forse che, come auspicabile,con la ripresa economica in atto dovremo abituarci e prevedere nuovi morti sul lavoro?


Certo lo stesso sottosegretario poi afferma che «bisogna continuare a investire sulla prevenzione e sulla sicurezza. Un investimento che però non tocca solo i datori di lavoro, ma anche i giovani i quali devono imparare a conoscere le norme sulla sicurezza del settore in cui lavorano o andranno a lavorare». Intanto, Mario Diana di appena 19 anni, deceduto nel 2009, ha trovato la sepoltura.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino