Movida violenta ad Aversa, la protesta finisce in rissa

Movida violenta ad Aversa, la protesta finisce in rissa
Un residente malmenato da giovani e, quasi certamente, anche dal titolare di uno dei locali della movida aversana di via Seggio, quella più violenta di Aversa, come...

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Un residente malmenato da giovani e, quasi certamente, anche dal titolare di uno dei locali della movida aversana di via Seggio, quella più violenta di Aversa, come testimoniano le cronache. Non accenna a placarsi il fenomeno che vede incrinato per malamovida una strada lunga con decine e decine di locali dove, gioco forza, a causa di pochi titolari menefreghisti, un'intera categoria rischia di rimetterci.

A denunciare l'ennesimo, assurdo, episodio di violenza senza alcun motivo che lo potesse giustificare è l'avvocato Pasquale Pianese portavoce del Comitato dei Residenti di via Seggio che ha dichiarato: «Venerdì sera via Seggio ancora una volta campo di battaglia. Un residente, che si lamentava della musica ad alto volume e per lo scoppio di una bomba carta, è stato aggredito e pestato da più persone (tra cui forse anche uno dei titolari del bar in questione). Sono intervenuti su richiesta del malcapitato residente i carabinieri, la polizia e un'ambulanza del 118 che ha prestato i soccorsi necessari».

Un episodio assurdo, quasi surreale, che si verifica a tre giorni dalla seduta di consiglio comunale aperto nel corso della quale sono intervenuti anche diversi operatori che hanno chiesto, loro stessi, maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine deputate non potendo essere loro ad assicurarli. A farne le spese un cittadino che da anni si è trasferito ad Aversa da Napoli per stare, ironia della sorte, più tranquillo. Un episodio che ha visto il sindaco di Aversa Alfonso Golia affermare: «Appena venuto a conoscenza di quanto accaduto in via Seggio ho avuto un contatto con la prefettura. In settimana avremo una riunione del comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico sulla vicenda. Questa volta non basterà una mia ordinanza. Sono preoccupato, credo ci sia bisogno di un provvedimento drastico da parte dei responsabili provinciali in tema di sicurezza. Non nascondo la possibilità di chiedere una chiusura generalizzata degli esercizi commerciali di via Seggio per motivi di ordine pubblico».

«Parlo di via Seggio - ha continuato Golia - perché credo che il problema sia in quella strada, considerato che in altre zone della città la situazione sembra essere tranquilla. Aversa non è una città violenta come questi fatti potrebbero far credere ed è per questo che dobbiamo impegnarci tutti per emarginare queste persone violente. Violenti che, a quanto pare, sembrano essere presenti anche tra i titolari di qualche locale di quella strada, ma questo saranno le forze dell'ordine a chiarirlo». 

«La movida di via Seggio - ha dichiarato da parte sua Ida Iorio, titolare di un noto locale in zona - sta diventando un terreno pericoloso. Come più volte ho denunciato, allo scopo di attirare l'attenzione delle istituzioni, deve essere trovata con urgenza una soluzione. Ci sono giovani che escono di casa unicamente per essere molesti, per causare danni. Io stessa sono stata più volte protagonista di atti vandalici contro la mia attività commerciale solo per essere intervenuta nel sedare gli animi. Così come la mia attività ha ospitato giovani che fuggivano dal branco che li inseguiva».

«Avevo chiesto - conclude l'imprenditrice - un consiglio comunale aperto in strada proprio nel cuore della movida, un sabato sera. Hanno optato per un consiglio nelle stanze istituzionali che è stato inutile. Mancavano prefetto, comandante dei carabinieri, questore, cioè tutte le istituzioni che di fatto possono prendere provvedimenti su un tema così delicato. Serve a via Seggio, e nei luoghi della movida violenta, un drappello permanente di forze dell'ordine». 

Esprime solidarietà al residente e continua Raffaele Oliva, anche lui titolare di locali e portavoce de Le Botteghe del Seggio: «La violenza va sempre condannata. Come rappresentante Fipe sto cercando in tutti i modi di trovare una soluzione in accordo con i residenti. La musica come da ordinanza sindacale dopo le ore 23 dovrebbe essere totalmente spenta, se tutti i locali riuscissero a rispettare le ordinanze il problema con i residenti sarebbe in parte già risolto». 

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Il Mattino