Multe e sequestri ai clienti delle lucciole, ma le guardie ecozoofile non erano autorizzate: scatta l'inchiesta, 30 Comuni nel mirino

Indagini della procura di Santa Maria Capua Vetere
Mentre il Corpo forestale dello Stato va verso la soppressione e l’accorpamento all’Arma dei carabinieri, a Castel Volturno e in altri 29 comuni della provincia di...

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Mentre il Corpo forestale dello Stato va verso la soppressione e l’accorpamento all’Arma dei carabinieri, a Castel Volturno e in altri 29 comuni della provincia di Caserta, i volontari di un’associazione nazionale di ambientalisti vanno coprendo le loro funzioni e, cosa ancora più grave, si «sostituiscono» alle forze di polizia, multando, sequestrando, bloccando presunti frequentatori di prostitute. Avrebbero agito, insomma, come se fossero stati poliziotti o carabinieri, ma non erano neanche in possesso dei requisiti di «guardie» che riconosce la prefettura.

È quanto emerge dall’inchiesta del pool inquirente di Santa Maria Capua Vetere, diretto dal procuratore Maria Antonietta Troncone, che ha già portato a decreti di perquisizione e sequestro di atti e a cinque elezione di domicilio nei comuni del Litorale, in quelli dell’Alto casertano, nell’Ente Parco del Matese e nella sede della Provincia di Caserta. Convenzione stipulata nel 2015, a quanto pare, le circa cento guardie «ecozoofile» non avevano il decreto della prefettura per svolgere le attività che, di fatto, avrebbero svolto a Castel Volturno, dove è emerso un quadro indiziario che va dall’usurpazione di titoli e funzioni fino al sequestro di persona. Quest’ultima ipotesi di reato si andrebbe a configurare qualora emergesse che le guardie abbiano limitato le libertà personali degli automobilisti che, tratti in inganno dalle divise simili a quelle del Corpo forestale, dai lampeggianti sulle vetture di servizio, dalle paline, si sarebbero lasciati perquisire, controllare e multare. Lungo i laghetti artificiali di Castel Volturno, per essere più precisi, i volontari avrebbero bloccato clienti di prostitute e li avrebbero multati (le sanzioni sono confluite sul conto corrente del Comune) sulla base della delibera municipale che prevede, appunto, sanzioni per chi si intrattiene con le lucciole. Teorema per adesso, che si basa su quanto emerso nel comune domitio, e che vede in corso controlli a Mondragone, Cesa, Santa Maria Capua Vetere e Frignano e che a breve potrebbe investire anche comuni del Napoletano e di altre province. Per il momento, nero su bianco, i decreti della procura sono stati notificati dalla Squadra Mobile di Caserta e dagli agenti del commissariato di Castel Volturno, al sindaco Dimitri Russo, al vicesindaco Rosa Scafuro, a Paola Coen e Flavio Mongirulli, firmatari della delibera con la quale si affidava l’esercizio di polizia ecozoofila all’associazione Anpana-Oepa che, nel Casertano, ha sede a Gricignano d’Aversa. Elezione domicilio anche per Salvatore Principe, responsabile dell’associazione di volontariato. La procura dovrà accertare se gli amministratori locali siano stati tratti in inganno dall’istanza con la quale l’associazione chiedeva l’affidamento del servizio di polizia ecozoofila, perché gli enti non abbiano avviato le procedure che avrebbero fatto emergere che i volontari non erano autorizzati dalla prefettura, perchè le «guardie» si siano spinte a elevare multe e sequestrare arnesi ai pescatori di frodo. E quale sia stato il volume di affari per servizi pagati con «rimborso».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino