Un'organizzazione dedita allo spaccio di droga con il «marchio» del clan dei Casalesi, in quanto capeggiata dal figlio di un importante esponente della cosca...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il figlio Francesco, in tempi in cui quasi tutti gli elementi apicali del clan sono dentro, si era messo a «lavorare» nel settore più redditizio dello spaccio di stupefacenti, poco tipico per un clan che fino a qualche anno fa non si occupava di droga, ma soprattutto di appalti pubblici. Il 31enne Caterino jr aveva creato un gruppo che acquistava droga (cocaina, hashish e marijuana) nelle piazze napoletane di Caivano e Qualiano, rivendendola, tramite una fitta rete di pusher, nel Casertano, in particolare a Casapesenna, San Cipriano d'Aversa e in altri comuni del comprensorio agro-aversano.
Nel corso delle indagini realizzate dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe guidati da Luca Gino Iannotti, sono stati sequestrati anche due fucili mitragliatori a casa di Caterino jr e un altro indagato; le armi non sono mai state usate, ma averle in casa era come affermare uno status symbol tipico di un clan che ha sempre avuto arsenali a disposizione. Caterino jr non aveva bisogno di presentarsi come figlio di un boss; nell'ambiente criminale tutti lo conoscevano. Anche per questo la Dda partenopea e poi il Gip che ha emesso le ordinanze hanno contestato agli indagati l'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l'aggravante mafiosa. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Napoli, Caserta, Modena e Luccacente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino