Allarme polizia penitenziaria: «Nelle carceri incendi e risse provocate dai detenuti»

Allarme polizia penitenziaria: «Nelle carceri incendi e risse provocate dai detenuti»
Detenuti che hanno appiccato il fuoco alla cella, la scorsa notte, a Santa Maria Capua Vetere e violenze ai danni degli agenti nel carcere minorile di Airola, nel Beneventano: a...

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Detenuti che hanno appiccato il fuoco alla cella, la scorsa notte, a Santa Maria Capua Vetere e violenze ai danni degli agenti nel carcere minorile di Airola, nel Beneventano: a denunciarlo, in due note, è il sindacato di polizia penitenziaria del Sappe che con Carmine d'Avanzo, coordinatore nazionale Sappe per il settore minorile, il segretario per la Campania Emilio Fattorello, il segretario generale Donato Capece, annunciano la defezione del loro sindacato ai festeggiamenti in programma domani per il 205esimo anniversario della fondazione del corpo di polizia penitenziaria, nel centro penitenziario napoletano di Secondigliano. «Ieri un detenuto di origini brasiliane ha creato il panico nella struttura dell'Imo di Airola», denuncia d'Avanzo, «ha opposto resistenza per rientrare in cella, ha poi aggredito a calci e pugni un poliziotto, fino a rendere necessari punti di sutura ad una mano per la presenza di schegge di vetro, ed ha dato fuoco alla cella». «Non ci saremo domani perché, come diciamo da alcuni anni, per la polizia penitenziaria non c'è nulla da festeggiare e la situazione delle carceri italiane sta tornando a livelli allarmanti», spiega Fattorello.

«Ieri a Santa Maria Capua Vetere vi è stata l'ennesima giornata da dimenticare per la polizia penitenziaria», ha aggiunto Capece: «Nella serata, un detenuto, per sostenere le proteste di un altro detenuto, ha dato fuoco alla cella nella quale era ristretto, dando fuoco anche al materasso e altri suppellettili. Il fumo si è divulgato per tutta la sezione detentiva. Sono stati momenti concitati, tanto che sul posto si è immediatamente portata anche la direttrice del carcere, e tutto si è risolto sempre grazie alla professionalità di quel poco personale di polizia penitenziaria presente in servizio».

«Si intervenga al più presto perché il personale di polizia penitenziaria è allo stremo», ha concluso Capece. Per Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp, «ci sono troppi detenuti stranieri nel circuito penale minorile campano che provengono dagli istituti del Nord e che minano anche il trattamento rieducativo degli altri ristretti: solidarietà ai colleghi aggrediti». Per Luigi Castaldo, segretario regionale Campania dell'Asppe, infine, «l'ozio in cui versano i ristretti senza un fine trattamentale facilita questi eventi critici. Nonostante le ataviche criticità le donne e gli uomini della polizia penitenziaria riescono con spirito di sacrificio ed alto senso del dovere a mantenere con grosse difficoltà, l'ordine e la disciplina all'interno dei penitenziari campani anche durante questo critico periodo estivo».

 

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Il Mattino