Napoli, uccisa dal marito in auto con un colpo di pistola

«Ero andato nella caserma dei carabinieri ma senza formalizzare la denuncia»,  precisa il papà della 28enne, Luigi Formicola. La giovane donna era andata...

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«Ero andato nella caserma dei carabinieri ma senza formalizzare la denuncia»,  precisa il papà della 28enne, Luigi Formicola. La giovane donna era andata via di casa, rifugiandosi dai suoi genitori. Ma non è bastato, neanche questo, ad evitare la tragedia. Alle prime luci del giorno, Carmine d'Aponte, 33 anni, si è presentato sotto casa del suocero e ha ammazzato Stefania Formicola, 28enne, madre di due figli piccoli rimasti orfani, lei lavorava come donna di pulizie e abitava a San Marcellino, nel Casertano.

 
L'omicidio è avvenuto in via Plutone, nella periferia a Sant'Antimo, all'interno dell'auto dell'uomo, che è stato portato in caserma. D'Aponte, che ha chiamato i soccorsi ormai troppo tardi e aspettato l'arrivo dei carabinieri, ha centrato la vittima con un colpo di pistola all'addome. Sentito dal magistrato, si è avvalso della facoltà di non rispondere D'Aponte: non ha quindi fornito risposte al pm che lo ha ascoltato nella caserma dei Carabinieri di Giugliano in Campania, dove è stato condotto dopo l'accaduto. «Ci troviamo di fronte a una tragedia che, ancora una volta, vede nella veste di vittima la donna, che continua ad essere un anello debole in certe famiglie, come i bambini». Così, il sindaco di Sant'Antimo, Francesco Piemonte, ha commentato la tragedia. «La rabbia - ha detto ancora il sindaco - non può giustificare simili atti di violenza, che vanno combattuti in ogni modo possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino