Negozi di abiti come base di spaccio: commerciante finisce in carcere

Negozi di abiti come base di spaccio: commerciante finisce in carcere
Utilizzava i suoi due negozi di abbigliamento ubicati a Cellole e Sessa Aurunca, nel Casertano, come base per spacciare cocaina e hashish sul territorio, e anche nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Utilizzava i suoi due negozi di abbigliamento ubicati a Cellole e Sessa Aurunca, nel Casertano, come base per spacciare cocaina e hashish sul territorio, e anche nella località balneare di Baia Domizia. Protagonista il commerciante Raffaele Boccia, finito in carcere su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere; ai domiciliari sono invece stati condotti dai carabinieri, che hanno realizzato l'indagine con il coordinamento della Procura, Francesco Boccia, figlio di Raffaele, e la commessa di uno dei negozi, Pamela Piccolo. I consumatori, è emerso, telefonavano a Boccia chiamandolo «zio Raf», e si accordavano con lui per lo stupefacente, che veniva poi consegnato materialmente dal figlio e dalla commessa.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino