Neonazismo connection, il capo dell'associazione con radici a Maddaloni

Sul comodino dei nuovi presunti terroristi il celebre libro di Adolf Hitler, Mein Kampf

Gli strumenti neo nazisti sequestrati dalla polizia
Sul comodino dei nuovi presunti terroristi c'era il celebre libro di Adolf Hitler, Mein Kampf. Altri testi inneggianti il nazismo sono stati trovati a Maddaloni. Terra di...

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Sul comodino dei nuovi presunti terroristi c'era il celebre libro di Adolf Hitler, Mein Kampf. Altri testi inneggianti il nazismo sono stati trovati a Maddaloni. Terra di Lavoro si conferma fucina di simpatizzanti di estremismi. È proprio qui, a Santa Maria Capua Vetere, che sulla tomba di Michael Seifert, boia nazista condannato all'ergastolo, nel 2019 spuntarono dei fiori. Un omaggio strano.

Simboli, tracce di passione stramba per gli «ismi» che hanno però radici in molti testi trovati nell'ultima perquisizione eseguita dalla Digos di Napoli: come Il Duce, storia dell'Impero, oltre a Il dilemma del porcospino di Riccardo Tennenini che spiega la metafora delle relazioni: tanto più due esseri umani si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno l'uno con l'altro. Fu con la scoperta di questi ultimi testi che i magistrati, nel 2021, decisero che poteva bastare così, il cerchio doveva chiudersi sulla base del lavoro della Digos: di fronte c'era un gruppo di presunti violenti pronti ad agire. E decisero anche che l'associazione Hagal andava fermata. Ieri, la svolta: quattro le persone arrestate dalla polizia che si dichiaravano pronte a un'azione militare-terroristica con armi ed esplosivi contro una caserma dei carabinieri a Marigliano. 

La cellula era, però, tutta casertana: la nascita del club di Hagal c'è stata a Capua e il capo era di Maddaloni. «L'attività di indagine - si legge nell'ordinanza emessa ieri dal giudice - ha confermato l'indottrinamento e la propaganda compiuta dagli indagati». Non a caso la Digos, il 30 novembre di un anno fa, aveva trovato persino uno schema programmatico dell'ordine di Hagal, un'associazione che si è rivelata «tossica» per la democrazia. Ma i componenti della banda erano tessitori senza lana. Per fortuna, sono stati fermati in tempo dai magistrati della procura di Napoli, pm Antonello Ardituro e Claudio Onorati.

L'eletto degli associati - accusati di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico- era Maurizio Ammendola, maddalonese, presidente di Hagal. Fu lui l'ideatore del canale Telegram «Protocollo 4» attraverso il quale si condividevano testi e azioni. D'altra parte, Ammendola pare non fosse lontano dallo studio di «gesta» di stampo stragista. Nella sua abitazione, sono state rinvenute tracce di informazioni su Anders Breivik, terrorista norvegese che nel 2001 provocò la morte di 77 persone, innocenti.

Non manca, fra le scartoffie trovate dagli investigatori, la mitizzazione di Charles Manson, mandante dell'eccidio di Cielo Drive in cui morì anche l'attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polaski, ammazzata in una villa al nono mese di gravidanza. Sangue e storia. Nessuno poteva salvarsi nella tela tessuta dalla Procura di Napoli. E così, la magistratura ha deciso di arrestare cinque persone (una è in fuga) e di spedirle in carcere: fra loro c'è Ammendola. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Roma per altri indagati. L'accusa è di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Le misure sono state eseguite da polizia, Digos di Napoli e direzione di Prevenzione-Ucigos con il Servizio Postale. Da due anni la polizia stava indagando su questa associazione sovversiva di stampo neonazista, negazionista e suprematista conosciuta come Ordine di Hagal. Ben 26 le perquisizioni; fra i libri trovati, anche l'Anticristo di Friedrich Nietzsche.

E se il libro di Nietzsche - il cui pensiero è stato spesso confuso con l'ideologia nazista - era stato sequestrato nell'abitazione di Antonio Sallemi, nell'appartamento di Massimiliano Mariano, invece, tempo fa furono sequestrati 76 volantini con la data di Marzo del 2021 in cui c'era scritto: contattare chimico, fuochista e alchimista. Cosa doveva programmare con il fuochista? Un attentato, probabilmente, è stato bloccato in tempo.
 

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Il Mattino