Non c'è internet, si bloccano anche i referti dell'ambulatorio

I pazienti sostano per ore nell'ambulatorio per avere il risultato, che deve essere letto dal cardiologo

L'ospedale di San Felice a Cancello
Lo Psaut dell'ospedale "Ave Gratia Plena" è senza videosorveglianza e manca la connessione internet. È caos al presidio del 118: sono giorni che i...

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Lo Psaut dell'ospedale "Ave Gratia Plena" è senza videosorveglianza e manca la connessione internet. È caos al presidio del 118: sono giorni che i sanitari di turno non possono inviare file di ECG, nella rete Ima (Infarto miocardio acuto), per la diagnosi veloce cardiologica e poter attivare i protocolli internazionali. Una situazione davvero senza precedenti in quanto i pazienti, che arrivano nella struttura di via Roma, sostano per ore nell'ambulatorio per avere il risultato, che deve essere letto dal cardiologo della centrale del 118.

Ma allo Psaut di San Felice a Cancello, che ha un'utenza abbastanza estesa non essendoci un presidio ospedaliero, c'è carenza di infermieri e medici e, da Caserta, sono mesi che non arrivano autorizzazioni per gli straordinari. Negli ultimi tempi, i sindacati hanno alzato la voce per denunciare che c'è un solo medico a turno e per di più ci sono anche trasferimenti in corso.

Lo Psaut di San Felice a Cancello continua a vivere un momento di grande sofferenza. Ogni giorno si verificano una serie di emergenze per la carenza di personale sia medico che paramedico. Molti i casi critici segnalati alla postazione provinciale. Solo qualche giorno fa in struttura si sono presentati contemporaneamente due pazienti in codice rosso. Al momento, all'interno dello Psaut era presente un solo medico mentre l'ambulanza del 118 (con all'interno i volontari della Misericordia di Caivano) era demedicalizzata.

Una situazione che, oramai, va avanti da tempo e che manda su tutte le furie non solo il personale in servizio, costretto a turni massacranti, ma anche gli stessi utenti che, per non rischiare, preferiscono recarsi all'ospedale di Caserta o a quello di Sant'Agata dei Goti.
Lo Psaut annualmente registra circa settemila utenti, che vengano stabilizzati e trasferiti in strutture ospedaliere del Casertano e 3mila casi in arrivo a bordo dell'ambulanza del 118. Sono gli stessi infermieri a descrivere una situazione «da terzo mondo» e che va oltre ogni tipo di immaginazione. Basta pensare che, purtroppo, quando ci si trova difronte a casi di codice rosso l'unico medico di turno, causa dell'assenza di camice bianco sull'ambulanza del 118, è costretto ad accompagnare il paziente nel trasferimento e a lasciare, quindi, la postazione dello Psaut scoperta e nelle mani dei soli infermieri.


Conti alla mano mancherebbero, per una situazione normale, tre medici e quattro tra infermieri e ausiliari, contando già il medico trasferito dalle prossime settimane a Maddaloni.
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Il Mattino