​«Nonno writer» sorpreso a 92 anni mentre imbratta i muri dello stadio

Il nonno writer
SANTA MARIA CAPUA VETERE - Qualcuno lo ha già definito «il nonno di Banksy», il writer senza volto, celebre per le opere di street-art.  ...

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SANTA MARIA CAPUA VETERE - Qualcuno lo ha già definito «il nonno di Banksy», il writer senza volto, celebre per le opere di street-art. 

L’autore delle croci disegnate con bombolette spray di colore nero e delle scritte «cimitero» che compaiono numerose sul muro esterno dello stadio Piccirillo non è un ragazzo incivile, ma Biagio Nespoli, che di anni ne ha 92. Il «nonno writer», così è stato soprannominato, esprime così il suo dissenso allo svolgimento delle partite di calcio che non dovrebbero essere giocate in uno stadio, il Piccirillo, costruito su quello che un tempo era un cimitero. 
Originario di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Nespoli è nato nel 1924 e, poco più che diciottenne, è entrato a far parte della rosa del Gladiator di cui è stato portiere nel 1943-44. Non gli importa di rimanere nell’anonimato, per cui agisce in pieno giorno e quando gli si chiede il perché, lui candidamente rivendica la paternità delle opere e di un’attività che, per sua stessa ammissione, lo vede impegnato da anni. In molti, infatti, gli attribuiscono altre scritte che periodicamente spuntano nel centro storico e sui muri della città di Santa Maria. Poco o nulla hanno a che fare le scritte del nonno writer con l’antagonismo sportivo di cui è intriso il mondo del calcio. Nessuna correlazione con l’atto vandalico verificatosi lo scorso 7 aprile, in cui la casa della squadra nerazzurra è stata imbrattata durante la notte e derubata di diverso materiale. 

Incastrato da fotografie e filmati, Nespoli è stato colto in flagranza di reato dagli agenti della polizia municipale che gli hanno chiesto i documenti e gli hanno sequestrato il materiale, composto da diverse bombolette esauste di colore nero, che il nonno writer aveva nell’abitacolo della sua autovettura, un’utilitaria di colore grigio. L’intervento messo in atto dagli agenti della polizia è finalizzato alla salvaguardia del decoro della città e a reprimere atti del genere perché non si ripetano nel corso del tempo. Intanto al nonno writer è stata strappata dall’associazione onlus «Ciò che vedo in città», che ne ha pubblicato il video integrale, la promessa alla cittadinanza di non ripetere tali gesti che, oltre a deturpare la città, rappresentano un pessimo esempio per le nuove generazioni.
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Il Mattino