OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ventitrè anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. È stata questa la richiesta del pm Chiara Esposito a conclusione della sua requisitoria al processo di Corte di Assise a Santa Maria Capua Vetere che vede imputato Gabriel Ippolito, 21 anni maddalonese residente a Caivano, accusato del delitto di Gennaro Leone (in foto), il boxeur 18enne ucciso nelle ore della movida di via Vico Caserta, nell'ultimo sabato dell'agosto del 2021. La sentenza è prevista per oggi, dopo l'arringa della difesa rappresentata dagli avvocati Angelo Raucci e Michela Ponticelli.
Ieri, hanno discusso le parti civili: gli avvocati Alfredo Plini e Alberto Tartaglione (per i familiari della vittima) e l'avvocatessa Carolina Mannato per il Comune di Caserta. L'accusa ha escluso la responsabilità medica come sostenevano i consulenti della difesa che hanno parlato di ritardo dei soccorsi e imperizia dei medici durante l'intervento, immaginando una concausa nella morte del giovane pugile.
È l'una del mattino del 28 agosto del 2021 quando dall'ospedale di Caserta arriva la chiamata ai genitori. Gennaro, coinvolto in una rissa, aveva rimediato una coltellata a una coscia ma a quanto pare era arrivato in ospedale cosciente.
Nonostante la fiducia dei medici una speranza beffarda la situazione precipitò dopo appena due ore dall'intervento. Troppo il sangue perso sul selciato di via Vico a Caserta. Il cuore di Gennaro si fermerà per sempre alle tre del mattino. Pugile della categoria medio massimi, una carriera in Nazionale Youth già avviata dalla prima convocazione azzurra, a quanto pare ed il processo lo stabilità meglio - sarebbe intervenuto per difendere un amico da alcuni aggressori. E uno di loro lo ha ammazzato. Un delitto per futili motivi, si scoprirà successivamente.
Il Mattino