Perito precipitato dal capannone indagata coppia di coniugi-soci

Fatale per il 56enne la caduta da sei metri

L'area industriale di Marcianise
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini sulla morte di un perito assicurativo originario del Napoletano, Massimiliano Esposito, 56 anni,...

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La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini sulla morte di un perito assicurativo originario del Napoletano, Massimiliano Esposito, 56 anni, avvenuta il 7 settembre dello scorso anno dopo una caduta di 6 metri dall'alto di un fabbricato di un'azienda di Marcianise dove il professionista si era recato per una richiesta di risarcimento chiesta dai titolari. Il pubblico ministero Chiara Esposito, ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e alcune violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro, una coppia di coniugi, A.I, del Beneventano e M.D.A. del Napoletano, responsabili dello stabilimento dove si realizzano i prodotti "MyWish», ubicato nell'area industriale Nord di Marcianise, marchio aziendale detenuto dalla "Italmix Spa" società che si occupa della produzione di infusi e solubili come tè, caffè e affini che ha sede legale in provincia di Benevento.

Esposito, quella mattina, prima di entrare nell'azienda per eseguire il suo lavoro di perito, aveva immortalato in una foto, tramite il proprio smartphone, l'esterno dell'ingresso dello stabilimento compresi i riferimenti sulla geolocalizzazione. Una volta all'interno il professionista sarebbe salito sulla copertura di un capannone per eseguire probabilmente un rilievo, precipitando poi nel vuoto. Oltre agli accertamenti tecnici eseguiti dal consulente della Procura, i familiari della vittima, assistiti dall'avvocato Michele Tarasco, hanno nominato un proprio consulente, l'ingegnere Angelo Marino Marra che ha evidenziato nella sua relazione il comportamento altamente censurabile di A.I. direttamente collegato all'evento tragico. Secondo la relazione di Marra, se il titolare dello stabilimento avesse adottato un comportamento prudente, diligente e conforme alle leggi e ai regolamenti durante l'accompagnamento del perito per l'ispezione richiesta dall'assicurazione, l'evento mortale avrebbe potuto essere evitato.

A Esposito, infatti, non sono state fornite informazioni sullo stato di efficienza della copertura del capannone e non è stato dissuaso dall'effettuare verifiche sulla copertura senza dispositivi di sicurezza, misure che avrebbero potuto essere facilmente adottate. Esposito si era recato sul tetto dell'azienda attraverso un terrazzo adiacente. La mancanza di informazioni ha portato alla caduta di Esposito causandogli gravi lesioni multiple, tra cui lesioni encefaliche, emorragia subaracnoidea, lesioni polmonari e fratture risultate letali. Benché sia stata chiarita la dinamica, per la famiglia della vittima non ci sono ancora riscontri risarcitori da parte della compagnia assicurativa. 

 

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Il Mattino