Picchia a morte la moglie e fugge, cantante romeno preso con il figlio

Picchia a morte la moglie e fugge, cantante romeno preso con il figlio
Ha pestato a morte la moglie in Romania ed è scappato dal suo paese, in particolare dalla cittadina di Iasi, agli inizi dello scorso luglio con il figlio di nove anni,...

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Ha pestato a morte la moglie in Romania ed è scappato dal suo paese, in particolare dalla cittadina di Iasi, agli inizi dello scorso luglio con il figlio di nove anni, dirigendosi verso l'Italia. L'assassino è arrivato nel Casertano, in particolare, fino a San Cipriano d'Aversa dove aveva intenzione di iniziare una nuova vita, ma è stato rintracciato ed arrestato dai carabinieri a San Cipriano d'Aversa, sulla base di un mandato di arresto europeo.


L'uomo, Costantin Robert Alexandru, cantante trentenne di Manele romeno fenomeno musicale che può considerarsi il corrispettivo del nostro neomelodico dopo un pressing dell'Arma di Casal di Principe, agli ordini del capitano Marco Busetto, è stato preso. Il figlio, dopo l'arresto del padre, è stato affidato ai servizi sociali di un comune dell'agro aversano dove si era anche inserito in una squadra di calcio locale, in quanto in Romania era già una promessa del football.

Alina Ramona, 28 anni, è deceduta a marzo dopo 6 anni di maltrattamenti subìti dal marito Costantin, ritenuto l'autore di aggressioni e violenze che hanno portato alla morte della donna dopo una lunga agonia. Secondo quanto riferiscono gli organi di informazione romeni, sulla base delle dichiarazioni rese dai parenti della donna e in particolare dalla madre della vittima, Claudia Balaur, la famiglia era finita quasi sul lastrico dopo i mancati introiti provenienti quasi del tutto dall'attività di Alina che da dieci anni si esibiva in rete e in videochat a pagamento.
La causa scatenante del delitto sarebbe stato proprio il mancato incasso giornaliero almeno 200 euro da parte di Alina: circostanza che avrebbe fatto andare su tutte le furie il marito. Costantin in più di una occasione avrebbe incatenato la moglie ed avrebbe spento sul suo corpo delle sigarette accese.
Dal 2016 l'uomo ha ripetutamente esercitato atti di violenza fisica nei confronti della moglie Alina (motivata dal fatto che non percepiva più entrate regolari dalle attività di videochat) colpendola con i pugni e i piedi in diverse zone del corpo ed in particolare nella zona cranica provocando molteplici traumi cranio-cerebrali che hanno portato al continuo deterioramento del suo stato di salute, riferiscono i bollettini medici.
Una vicenda tragica in cui oltre alla donna uccisa, c'è anche un bimbo che non sa nulla della morte della madre (gli hanno solo detto che è in ospedale), e che ora ha visto il padre finire in manette «perché ha fatto cose brutte in Romania», come hanno spiegato i carabinieri al piccolo per tranquillizzarlo, anche se non è stato facile separarlo dal padre.

Il ragazzino giocava a pallone in Romania, dove era considerato un talento, e ha continuato a farlo anche in Italia. Saranno i parenti, che stanno venendo dalla Romania, a raccontargli tutto. Alle violenze sulla madre avrebbe assistito anche il figlio e le foto delle percosse erano finite anche sulle videochat. Il bambino è stato anche ferito ad un occhio ma ai medici aveva spiegato di essersi fatto male mentre giocava a pallone. Costantin ha preso il bambino ed è scomparso all'inizio di luglio, proprio quando i pubblici ministeri lo hanno chiamato per convocarlo in Procura a Iasi per accusarlo formalmente della morte della moglie.


La proposta di arresto in contumacia è stata chiesta dal primo pubblico ministero Luiza Iuriciuc della Procura annessa al Tribunale di Iasi ed è stata trasmessa al Tribunale. In una intervista sul canale Youtube Bzi del novembre 2021 Costantin, ripreso insieme alla moglie ed al figlio, lancia un appello per un aiuto economico. «Siamo stati costretti a vendere casa dei genitori e mia moglie è molto malata», dichiara davanti alle telecamere.
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Il Mattino