Piscitelli, il boss dei record fuggito e stanato due volte

Dieci anni fa tentò di scappare ma fu ripreso

Piscitelli, il boss dei record fuggito e stanato due volte
Raffaele Piscitelli, 55 anni, boss del narcotraffico di San Felice a Cancello vicino al clan Massaro della Valle di Suessola - latitante fino a mercoledì scorso, quando gli...

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Raffaele Piscitelli, 55 anni, boss del narcotraffico di San Felice a Cancello vicino al clan Massaro della Valle di Suessola - latitante fino a mercoledì scorso, quando gli agenti di polizia della squadra mobile della questura di Caserta lo hanno arrestato tra Dugenta e Melizzano - ha iniziato a scontare il residuo di pena di 12 anni e sette mesi nel carcere di Benevento dove è stato trasferito 48 ore fa. "O' Cervinaro", alias con il quale è più conosciuto, era destinatario di una condanna definitiva di 17 anni e otto mesi scontata in parte; aveva trovato rifugio in un'abitazione di proprietà dei coniugi Mario Perna e Filomena Orlando, rispettivamente di 58 e 56 anni che compariranno questa mattina davanti al gip del tribunale di Benevento (competente per territorio, come per la detenzione di Piscitelli) per l'udienza di convalida dopo l'arresto per favoreggiamento e la detenzione di armi.

Il blitz coordinato dal questore di Caserta, Andrea Grassi, ed eseguito dagli uomini della mobile diretta dal dirigente Dario Mongiovì, ha bloccato la latitanza di Piscitelli che da marzo scorso aveva fatto perdere le sue tracce, pur restando quasi sempre in zona. A quanto pare, il record di latitanza del narcotrafficante è di 8-9 mesi, in quanto è la seconda volta che termina la sua fuga con la stessa tempistica e prima del periodo natalizio. Nel 2013 fu catturato dopo essere sfuggito a una precedente cattura: in seguito alla scarcerazione, la condanna è diventata definitiva a marzo - su decisione della Cassazione - e da allora si è reso di nuovo uccel di bosco.

Piscitelli è considerato dalla Dda il reggente del clan Massaro nella Valle di Suessola, zona che comprende i comuni di San Felice a Cancello, Cervino e Santa Maria a Vico, dove il clan controlla il giro di estorsioni, le piazze di spaccio, il traffico di droga e il business dell'usura.
Ben 50 agenti del nucleo investigativo di Caserta e del servizio centrale operativo l'altro giorno hanno circondato l'area e al momento opportuno hanno fatto scattare il blitz. Il boss ha tentato di scappare e ha opposto non poca resistenza: è stato necessario bloccarlo con forza per ammanettarlo. Nell'operazione sono stati sequestrati due fucili con relativo munizionamento, una cospicua somma di denaro e mezzo chilo di cocaina.

Con lui, la coppia proprietaria dell'immobile. La sua ultima fuga coincide con il sequestro di beni mobili, immobili e due aziende del valore di circa un milione di euro: in particolare, dodici edifici, un'auto, l'intero compendio aziendale ed il capitale di due società operanti nel settore del «commercio al dettaglio di mangimi, concimi, fertilizzanti per animali, piante», e nella «costruzione di edifici residenziali e non residenziali», e 14 rapporti finanziari.


A carico del narcotrafficante era stata disposta anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di tre anni. L'arresto, peraltro eseguito nel giorno della visita del ministro della Giustizia, Nordio al tribunale di Napoli Nord, è stato plaudito dal prefetto Giuseppe Castaldo ed esponenti politici. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino