Un premio che vale una carriera ma che, soprattutto, esprime il senso dell’essere Carabiniere. Neanche le criticità che affliggono Mezzogiorno riescono a fermare la...
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Le risorse in termini di uomini sono spesso ridotte nelle piccole stazioni, come ha fatto, maresciallo De Santis, a raggiungere simili risultati?
«Dando il massimo in ogni attività svolta, l’assegnazione di questo riconoscimento è stata una grande soddisfazione: il mio pensiero va sempre a tutti i carabinieri che fanno parte della stazione di Grazzanise che hanno contribuito a raggiungere tale risultato, E devo ringraziare anche tutti i magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere e della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli oltre ai miei collaboratori e ai superiori gerarchici».
Grazzanise, Santa Maria la Fossa, il Litorale sono territori difficili... Qual è stata l'arma vincente?
«Con la necessaria professionalità si riesce a lavorare bene e ad ottenere risultati. Ciò può avvenure, però, senza dubbio solo con il lavoro di squadra. Il riconoscimento che mi è stato attribuito è innanzitutto loro, che in questi anni sono sempre stati al mio fianco e hanno collaborato con me. I carabinieri che fanno parte della Stazione di Grazzanise sono una mia seconda famiglia».
Essere un carabiniere non è un mestiere, è una scelta di vita: quanto è importante il sostegno della famiglia?
«Si tratta di una componente fondamentale. Una famiglia che ti supporta e che condivide con te le tensioni della giornata lavorativa. A Roma, per il ritiro del riconoscimento, ho portato con mia moglie e con i miei figli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino