Prestiti a strozzo, tra le vittime un vigile urbano: arrestato usuraio

Nel riquadro l'uomo arrestato
Usura ai danni di due commercianti e di un vigile urbano. Con questa accusa i carabinieri della stazione di Maddaloni hanno arrestato Antonio Di Vico (nella foto), titolare di un...

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Usura ai danni di due commercianti e di un vigile urbano. Con questa accusa i carabinieri della stazione di Maddaloni hanno arrestato Antonio Di Vico (nella foto), titolare di un noto mobilificio di Maddaloni.

L'uomo risponde di usura ed estorsione. La misura cautelare è stata emessa su richiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere
Due gli episodi contestati al 55enne. Il primo riguarda una somma di 174.501 euro che si sarebbe fatto consegnare da due sorelle, titolari di un negozio di prodotti casalinghi, alle quali aveva concesso un prestito iniziale di mille euro, nel 2006. Secondo quanto appurato dai carabinieri Di Vico avrebbe costrettole due a vendergli anche un appartamento dal valore di 240mila euro per una somma inferiore ai 100mila.
L'altra vicenda agli atti riguarda invece un vigile urbano. Di Vico gli avrebbe prestato la somma di mille euro nel 2008, costringendolo successivamente a sborsare 198mila euro a titolo degli interessi usurari stabiliti.
La vittima in questione, in una circostanza, chiese all'indagato un documento che attestasse lo stato delle cambiali sottoscritte e, in cambio, ricevette una scrittura privata dalla quale emergeva l'acquisto fittizio presso il suo negozio, da parte del vigile urbano, di mobili per un importo di 39.700 euro. Acquisiti, però, mai avvenuti.
Secondo la ricostruzione della procura, in più occasioni l'indagato avrebbe minacciato di morte le vittime e i loro familiari, facendo riferimento anche alla sua vicinanza alla criminalità organizzata locale.
Le indagini, avviate dopo la denuncia sporta dalle vittime, si sono avvalse di perquisizioni domiciliari che hanno consentito l'acquisizione di documenti contabili di straordinario valenza indiziaria, nonché in accertamenti patrimoniali svolti dalla IV Sezione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta.
A carico di Di Vico è stato eseguito anche un sequestro di beni per 180mila euro, somma equivalente ai profitti dei prestiti a strozzo.   Leggi l'articolo completo su
Il Mattino