"L'ipod che mi fu trovato in carcere non era mio, ma mi fu lasciato da un detenuto trasferito ad Asti. Il fatto che non fu introdotto dopo il mio arresto si poteva notare...
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L'ex parlamentare, presente in aula, ha raccontato che i generi alimentari erano consentiti dal regolamento e sono stati "introdotti tramite canali ufficiali" anche se erano in eccedenza rispetto al quantitativo permesso. "Proprio per questo non erano stati registrati regolarmente", ha contestato il pm. Cosentino ha negato il trattamento di privilegio che avrebbe ricevuto in carcere in cambio di favori, in particolare richieste di posti di lavoro per i parenti avanzate dagli agenti. "Vitale mi parlò della situazione della moglie, lo indirizzai verso il gestore di una cooperativa, dove tra l'altro la donna aveva già lavorato. Ottenne 2 ore di lavoro settimanali: se questo si puó definire un posto di lavoro". Sugli altri, invece, ha raccontato che -nonostante le richieste - "non hanno mai ottenuto nulla". Motivo - secondo Cosentino - che li avrebbe portati ad avere un atteggiamento piu' aggressivo nelle richieste durante la seconda detenzione, quando ritorna in carcere dopo 4 mesi di scarcerazione. Periodo in cui gli agenti vengono intercettati mentre parlano del suo ritorno in carcere ed esclamano "ora lo teniamo per la testa". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino