Procura, la perizia choc su Caserta: «Per tre anni falsi attestati nei bilanci»

Procura, la perizia choc su Caserta: «Per tre anni falsi attestati nei bilanci»
Il consulente della procura di Santa Maria Capua Vetere ha concluso la sua perizia confermando che nell'arco temporale dal 2007 al 2010 sarebbero state attestate false...

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Il consulente della procura di Santa Maria Capua Vetere ha concluso la sua perizia confermando che nell'arco temporale dal 2007 al 2010 sarebbero state attestate false regolarità dei bilanci del Comune di Caserta.

Il procedimento ha preso il via dopo la denuncia presentata dall'ex sindaco Pio Del Gaudio che nel 2011 sottopose all'attenzione del consiglio comunale la dichiarazione di dissesto finanziario e fu approvata. Sotto inchiesta ci sono il responsabile del servizio finanziario del Comune, Gioacchino Petrella, e i revisori dei conti dell'epoca, Carlo Iodice e Aldo Palmieri, i quali sono accusati di aver certificato bilanci non corrispondenti ai conti effettivi del Comune. Inoltre, il procedimento in corso avrebbe accertato che i tecnici non si sarebbero attenuti a ciò che prevede la normativa in relazione alle anticipazioni di cassa e alla gestione dei cosiddetti fondi vincolati creando un buco finanziario di circa 14 milioni di euro che ancora attualmente pesa sul bilancio del Comune di Caserta ed infatti nel 2018 l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Marino ha dovuto di nuovo dichiarare il default.

La tesi della magistratura è che l'ex dirigente avrebbe attestato in maniera falsa la regolarità contabile dei bilanci relativi agli anni 2007, 2008, 2009, 2010, mentre i revisori che svolgono una funzione di controllo, sotto l'aspetto finanziario, avrebbero attestato una non rispondenza veritiera del saldo patrimoniale e di quello contabile. I conti del Comune sono da oltre un decennio al centro del dibattito politico tra maggioranza ed opposizione ed anche in occasione dell'ultima campagna elettorale da un lato l'attuale sindaco Marino, candidato per la seconda volta e poi eletto, e dall'altro lato gli altri candidati che invece hanno sollevato qualche preoccupazione relativamente all'affidabilità dei conti. Per Marino rispetto a cinque anni fa quello attuale sarebbe un «cammino nuovo, fatto di risanamento dei conti» in quanto si chiuderebbe il conto consuntivo con un avanzo di competenza pari a 24 milioni di euro e in cassa i sarebbero 30 milioni.

«A tutto ciò si aggiunga - dichiarava Marino - durante la campagna elettorale che nel 2023 ci saranno circa 9 milioni di euro che non compariranno nella voce delle spese e potremo fare forti assunzioni, anche con nuove competenze che serviranno per gestire i finanziamenti che stanno arrivando. Cinque anni fa, quando mi sono insediato, ho trovato una città che aveva urgenze ovunque». Le repliche degli altri candidati, tra cui lo stesso Del Gaudio e Gianpiero Zinzi, candidato del centrodestra, non si sono fatte attendere.

Zinzi aveva chiesto un impegno al Governo, il cosiddetto Salva Caserta, ai leader nazionali dei partiti di riferimento della coalizione che lo sosteneva. Il Salva Caserta non è stato concesso e Zinzi aveva commentato: «Il Comune di Caserta non ha ottenuto i finanziamenti a fondo perduto, così come previsti dal decreto Sostegni bis del governo Draghi, perché il disavanzo è stato occultato nel consuntivo».
 

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Il Mattino