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I lavoratori del Consorzio Unico di Bacino (Cub) hanno manifestato all'esterno del Comune di Caserta per protestare la loro contrarietà alla decisione dell'azienda Ecocar, che gestisce nel capoluogo il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, di non assumere una ventina di operatori ecologici attingendo proprio dal bacino del Cub.
In una nota inviata al Comune di Caserta e allo stesso Cub, l'azienda ha infatti palesato la necessità di completare l'organico che è attualmente di circa 157 lavoratori, in vista anche della ripresa della raccolta notturna, con dipendenti che si occupino di raccolta, un mansione che prevede livelli contrattuali di primo e secondo livello.
La decisione della società Ecocar di attingere dal Consorzio Unico di Bacino per nuove assunzioni attua sia le disposizioni previste dal capitolato d'appalto realizzato dal Comune, quanto soprattutto quelle contenute nella legge regionale 14 del 2016, che prescrive alle aziende di servizi ambientali di non fare assunzioni ex novo nel settore, ma di assorbire i lavoratori del Cub fino al completo esaurimento. La normativa ha lo scopo di ricollocare i quasi mille dipendenti del Cub dislocati tra Caserta e Napoli, e di chiudere così definitivamente la
travagliata storia del Consorzio, un mega-ente creato dal Governo Berlusconi nel 2008 per occuparsi di raccolta rifiuti nei comuni del Casertano e del Napoletano, e poi messo in liquidazione nel 2010.
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Il Mattino