Raid contro giornalisti, la Digos interroga presidente Casertana

Raid contro giornalisti, la Digos interroga presidente Casertana
Anche il presidente della Casertana è stato ascoltato a sommarie informazioni testimoniali dalla polizia dopo il raid a colpi di estintore in sala stampa, sabato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anche il presidente della Casertana è stato ascoltato a sommarie informazioni testimoniali dalla polizia dopo il raid a colpi di estintore in sala stampa, sabato pomeriggio. La Digos di Caserta sta lavorando per dare un nome ai quattr facinorosi che hanno fatto irruzione prima della conferenza - poi annullata - e hanno svuotato gli estintori e lanciato sedie contro i giornalisti. Le indagini per il vile atto, che segue un precedente striscione di minacce ai cronisti, mirano non solo a identificare i responsabili, e un paio di loro sono già stati riconosciuti dai video, ma anche a ricostruire cosa è accaduto nei giorni precedenti il raid e come si sia arrivati, in una piazza dopotutto tiepida sotto il profilo del tifo calcistico, che non conta che poche centinaia di aficionados, a un evento di tale gravità. Giuseppe D’Agostino, come tutti i presenti alla conferenza, è stato dunque chiamato a raccontare quanto accaduto, insieme a sua moglie. I quattro autori del raid erano a volto coperto e indossavano delle tute poi ritrovate sul campo.


Le telecamere dello stadio Pinto sono fuori uso come l’intero impianto di videosorveglianza comunale della città, e dalla sparuta frangia «estrema» della tifoseria rossoblù non è arrivato alcun contributo per la polizia. Quanto alla posizione della società, bacchettata dall’Ussi e dal Sindacato unitario dei giornalisti della Campania per un duro comunicato contro la stampa che ha preceduto di qualche giorno l’atto intimidatorio, è stata illustrata dal presidente D’Agostino, secondo il quale «una parte dei giornalisti rema contro la Casertana». Per quale ragione i cronisti dovrebbero voler danneggiare il club, il patron non lo spiega, ma forse ha dovuto motivare queste sue affermazioni nelle sedi ufficiali.


In altre piazze, è la tifoseria che eventualmente contesta le società; quanto sostiene D’Agostino e l’atteggiamento assunto da una parte dei tifosi, mette Caserta, invece, in una posizione più unica che rara. Sarebbe la stampa a «contestare» la dirigenza e non si sa per quale motivo. E i tifosi sembrano aver agito per «proteggere» il club e «punire» i fantomatici nemici: vale a dire i giornalisti. Una situazione paradossale da chiarire e, se davvero ci sono pressioni, D’Agostino dovrà riferirlo alla polizia. Da domani, in questura, saranno chiamati i cronisti presenti in sala al momento dell’irruzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino