Rapina al bar «Il Fortino» di Cancello ed Arnone, fermato 23enne

Rapina al bar «Il Fortino», fermato ventitreenne
Per gli investigatori, aveva messo a segno la rapina al bar «Il Fortino» di Cancello ed Arnone. Dopo le indagini dirette dalla procura della Repubblica di Santa Maria...

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Per gli investigatori, aveva messo a segno la rapina al bar «Il Fortino» di Cancello ed Arnone. Dopo le indagini dirette dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i carabinieri della stazione di Cancello ed Arnone hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'ufficio gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un ventitreenne di Casal di Principe, accusato di rapina aggravata. Il 10 marzo scorso, alle ore 20 e 50 circa, era stata messa a segno una rapina al bar II Fortino. Due persone con il volto travisato, minacciando la dipendente e i clienti con una pistola e con un coltello, avevano rubato la somma di 200 euro circa dandosi poi alla fuga a bordo di una fiat panda di colore bianco priva di targa.


I militari, con l'aiuto dei militari del nucleo operativo di Casal di Principe, hanno notato numerose analogie con la rapina commessa il 12 marzo del 2017 al distributore «Rufini» di Giugliano in Campania. Su quel caso, gli agenti del commissariato di polizia avevano fermato due ragazzi di Casal di Principe . L'autovettura utilizzata in quest'ultimo episodio, infatti, era proprio una Fiat Panda di colore bianco risultata in uso a uno dei rapinatori e dotata di sistema di localizzazione gps, installato a fini assicurativi. L'analisi del tracciato del dispositivo gps, che confermava la perfetta coincidenza delle posizioni dell'autovettura con l'orario e il luogo della rapina di Cancello ed Arnone, la visione dei filmati di videosorveglianza che permettevano di riscontrare una forte analogia tra le caratteristiche somatiche degli autori della rapina del 10 marzo 2017 con quelli della rapina al distributore Rufini, ma anche lo studio delle celle d'aggancio dell'utenza cellulare in uso a uno dei rapinatori che ne confermavano la presenza sul luogo del reato, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato e a giungere all'arresto.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino