Real Aversa al principe Emanuele Filiberto. «Squadra salvata, ora gli aversani ci facciano sapere»

Post del presidente Pellegrino che passa la mano

Emanuele Filiberto con la maglia del Savoia
Il Real Agro Aversa è della Casa Reale Holding Spa del principe Emanuele Filiberto di Savoia. Il giorno dopo la sconfitta interna con la capolista Catania sulla pagina...

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Il Real Agro Aversa è della Casa Reale Holding Spa del principe Emanuele Filiberto di Savoia. Il giorno dopo la sconfitta interna con la capolista Catania sulla pagina social della società è stata pubblicata la notizia del passaggio di consegne alla nuova dirigenza che già detiene la proprietà del Savoia. Una notizia che era già nell'aria fin dal dicembre scorso quando le parti decisero che allora non era ancora il momento di chiudere l'operazione, ma era chiaro che i rapporti non si sarebbero mai interrotti. Nel lungo post del presidente Pellegrino, si legge che la società del principe di Savoia è stata «l'unica società che si è avvicinata con fatti concreti, e non a chiacchiere, mostrando interesse a sostenere e, di fatto, a salvare la squadra. La città ora ha una grande opportunità per convincere questi importanti imprenditori a proseguire il calcio ad Aversa. Chiaramente, la Casa Reale Holding nei mesi a venire, qualora dovesse sentire la vicinanza della città, degli imprenditori locali e dell'amministrazione sono certo che proseguirà il percorso da me iniziato, e valuterà le opportunità che la nostra città potrà offrire attraverso le istituzioni cittadine, la classe imprenditoriale e la tifoseria stessa».


A confermare quanto dichiarato dall'ormai ex presidente Pellegrino, arrivano le parole dall'imprenditore Nazario Matachione, tra i soci della holding. «Innanzitutto esordisce vogliamo far comprendere che il nostro è stato un salvataggio, altrimenti il Real sarebbe scomparso già qualche mese fa. Abbiamo deciso di salvare la squadra e cercare di mantenere questa categoria, pur consapevoli delle difficoltà. Successivamente, se ci sono le condizioni per fare calcio ad Aversa siamo ben lieti di farlo. Non siamo venuti per acquisire un titolo e andare altrove. Così come siamo disposti a lavorare e portare avanti il nostro progetto industriale con le forze imprenditoriali locali e con l'Amministrazione. Dirò di più, siamo pronti anche a cedere agli imprenditori locali qualora fossero interessati a camminare da soli». Matachione sostiene che la nuova proprietà è aperta a tutto. «Teniamo a precisare - continua - che il Savoia e il Real Agro Aversa sono due entità distinte che non si fonderanno mai. Il Savoia continuerà a portare avanti il proprio progetto. Con l'Aversa abbiamo dei mesi per comprendere cosa fare. Se ci sono le condizioni, resteremo ad Aversa, altrimenti prenderemo strade diverse». In occasione della conferenza stampa già indetta per l'8 maggio a Torre Annunziata (il giorno successivo al temine della fase regolare della serie D), ci saranno maggiori dettagli dell'operazione e dei progetti futuri. Per ora la squadra si allenerà lontano da Aversa poiché dalla prossima settimana inizieranno i lavori al Bisceglia per il nuovo manto in erba sintetica, la ristrutturazione delle tribune e non solo.


Il sindaco Alfonso Golia, venuto a conoscenza dal post apparso sul sito della società, non nasconde il suo dispiacere. «Apprendo come tutti dice - solo ora di questo passaggio societario. Mi dispiace, ma Pellegrino era stato chiaro più volte di non essere più in grado di andare avanti da solo e lo ringrazio per quanto fatto. L'amministrazione è pronta a incontrare i nuovi dirigenti. A giorni inizieranno i lavori per la ristrutturazione dello stadio che sarà finalmente idoneo a ospitare campionati importanti. Questa è già una prima risposta concreta». I tifosi, infine, più volte accusati di non essere stati vicini alla squadra, sui social si dividono tra chi riconosce i meriti a Pellegrino per quello che ha fatto e chi lo accusa di aver gestito male l'ultima parte della sua avventura. Stesso discorso per il futuro, c'è chi crede in questo nuovo progetto e chi vorrebbe imprenditori normanni alla guida di un nuovo progetto calcistico.
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Il Mattino