Caserta, «Il paradiso dei Borbone»: la storia dei giardini nella Reggia

Caserta, «Il paradiso dei Borbone»: la storia dei giardini nella Reggia
Proseguono le iniziative di approfondimento gratuite con guide d'eccezione per scoprire le molteplici letture narrative della mostra “Frammenti di Paradiso....

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Proseguono le iniziative di approfondimento gratuite con guide d'eccezione per scoprire le molteplici letture narrative della mostra Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta, realizzata con Opera laboratori e ospitata negli Appartamenti della regina.

Sabato primo ottobre (ore 10:30), alla Reggia di Caserta, i visitatori saranno accompagnati dal docente di storia dell'architettura dell'università di Napoli Federico II, Massimo Visone, per il focus dal titolo Il paradiso dei Borbone. La visita, attraverso le opere esposte, vuole approfondire il tema del giardino nelle sue molteplici articolazioni.

Il giardino è il microcosmo dove il suo committente trova lo scenario perfetto per rappresentare l'immagine del suo ruolo, della sua identità e dei suoi valori, il mezzo per trasmettere messaggi all'esterno in modo diretto o mediato da simboli spesso complessi che, a volte, delineano precisi itinerari mentali. Parlare di giardini significa affrontare i molteplici temi che in essi sono narrati, le tante trame che vi si intersecano, le teorie che definiscono un assetto piuttosto che un altro, i percorsi di scoperta scientifica che intervengono sui luoghi e li modificano con l'introduzione di nuovi elementi vegetali che affiancano o soppiantano quelli più antichi.

Con la mostra Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta, c'è l'opportunità di ammirare circa centocinquanta opere tra dipinti, disegni, sculture, erbari, libri e oggetti d'arte e interpretazioni contemporanee concernenti la storia del giardino. Un caleidoscopio di rappresentazioni che, nella diversità di paesaggi, modelli culturali e stili di vita, evocano, attraverso il contatto con la natura, l'Eden perduto a cui l'uomo da sempre aspira.

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Il Mattino