È entrato in vigore ieri il nuovo organigramma della Reggia di Caserta. Si tratta di una riorganizzazione complessiva degli uffici, dei ruoli e degli incarichi, che ha...
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Il museo si articola, dunque, in cinque aree funzionali: direzione con Tiziana Maffei; cura e gestione delle collezioni, studio, educazione e ricerca, di cui è responsabile Giuseppe Oreste Graziano; marketing, fundraising, servizi e rapporti con il pubblico, pubbliche relazioni coordinata da Valeria Di Fratta; amministrazione, finanze e gestione delle risorse umane con Raffaele Traverso; strutture, allestimenti e sicurezza di cui è responsabile Flavia Belardelli. Tra le novità del decreto c'è la creazione di un nuovo settore, quello della Programmazione e sviluppo, che il direttore ha avocato a sé e che definisce le linee di programmazione e sviluppo dell'istituzione museale; organizza la strutturazione degli uffici in relazione agli obiettivi, monitora l'andamento delle attività. Cura i rapporti internazionali e le partnership strategiche per l'attività di studio, ricerca, comunicazione scientifica e valorizzazione, predispone il piano di apertura annuale, individua le strategie di sistema con il territorio.
Cambiamenti e avvicendamenti, poi, sono stati posti in essere tra i funzionari: Enzo Zuccaro, storico responsabile dell'ufficio di pubbliche relazioni e rapporti con la stampa, è diventato il responsabile della segreteria di direzione e dell'area di vigilanza per la gestione del personale di custodia. Vito Zamprotta, che lo affiancava, sarà ora nel settore della valorizzazione di cui rimane referente Vincenzo Mazzarella. Di comunicazione si occuperanno Valeria Di Fratta e Antonella Giannattasio. Leonardo Ancona avrà la responsabilità della tutela e della salvaguardia dell'Acquedotto Carolino e del Bosco di San Silvestro, mentre il parco con il Giardino inglese saranno di competenza di Letteria Spuria. «La ridefinizione dell'organigramma come specificato nel decreto pubblicato nei giorni scorsi è finalizzata all'azione di salvaguardia e valorizzazione del complesso della Reggia, e, contestualmente, al miglioramento dell'efficienza amministrativa e della qualità dei servizi culturali offerti al pubblico. Ciò in relazione all'ottimizzazione delle risorse umane, alla volontà di valorizzare le capacità e le attitudini individuali del personale». Nel documento si sottolinea, inoltre, che le scelte alla base della recente strutturazione dei servizi sono originate dalla particolare fase di sviluppo in cui si trova la Reggia e dal tentativo di far fronte alla cronica e sempre più grave carenza organica. Un'impresa titanica gestire un complesso come quello vanvitelliano con le forze esigue di cui si dispone. Il personale in servizio, che è già oggi molto al di sotto del fabbisogno, va, infatti, ogni giorno diminuendo anche a causa dei numerosi pensionamenti. Ed è questo un punto di grave criticità cui si dovrà al più presto mettere mano, soprattutto favorendo nuove assunzioni, da tempo auspicate e molto attese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino