Reggia, lacune nel sistema di sicurezza: telecamere «cieche»

reggia caserta
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CASERTA - Reggia, lacune nella sicurezza. In tempi di continui allarmi terrorismo, Palazzo reale, tra i siti ritenuti sensibili, presenta buchi rischiosi. Delle circa 120 telecamere esistenti, ben due su tre non mandano più segnali al cervellone della sala regia e sono di fatto fuori uso, sebbene tecnicamente funzionanti. Si trovano in gran parte negli appartamenti storici, che restano pertanto non protetti, se non dai custodi. Stesso discorso per il sistema antincendio e antifurto: l’impianto c’è, sul posto suona, ma l’allarme non arriva a chi deve occuparsi dell’emergenza.


Così potrebbe verificarsi un vero e proprio paradosso: di fronte a un eventuale tentativo di intrusione o a un incendio (per non parlare di scenari peggiori), a meno che non ci sia qualcuno nelle vicinanze, nessuno se ne accorgerebbe, perché sui monitor non comparirebbe nulla, pur attivandosi l’allarme nel luogo interessato. Il motivo? La mancanza di manutenzione della centrale operativa. È lì il buco del sistema. Che investe innanzitutto il tema della sicurezza del sito Unesco più che dei visitatori. Eppure la Reggia è stata inserita dal ministero dei Beni culturali tra i 20 principali siti da proteggere con il Piano nazionale sicurezza da 300 milioni annunciato a marzo.

Invece si va avanti così da tempo. È infatti del novembre 2014 (sovrintendente Vona) la perizia firmata dal responsabile della sicurezza Mario Tartaglione, che segnalava la necessità di intervenire sugli impianti della sala regia. Basterebbero 60mila euro. A tanto ammonta infatti il costo della revisione. E preoccupa anche la sicurezza del parco, dove non c’è un sistema esteso di videosorveglianza, tranne che ai varchi d’ingresso. Il grande intervento di rifacimento complessivo degli allarmi risale a quasi 10 anni fa con un piano da 1 milione di euro. Poi i ritocchi dell’ex sovrintendente David. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino