CASERTA - Reggia di Caserta, missione Hermitage. Questa mattina il direttore di Palazzo Reale, Mauro Felicori, volerà a San Pietroburgo per avviare la sfida...
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Spiega Felicori: «Abbiamo realizzato un allestimento provvisorio di Terrae Motus, in attesa della ristrutturazione dei locali lasciati liberi dalla Scuola nazionale dell’amministrazione e dall’Aeronautica». Una grande U al piano nobile, che parte a destra del vestibolo e arriva fino al retro della cappella palatina. «Quella sarà la sede permanente della collezione, sarà centro congressi e spazio per mostre, per l’estate 2018 il cantiere potrebbe prendere il via, attendiamo infatti l’arrivo dei fondi previsti, pari a circa 10 milioni di euro». Quell’intervento durerà un anno «e allora vorrei approfittare di quel periodo dei lavori per una vasta operazione promozionale della Reggia, ma anche di Napoli e della Campania in Asia, continente che deve essere sempre più il nostro riferimento», fa sapere il manager. Il tour prevede tre tappe: San Pietroburgo, una città cinese (Pechino o Shangai) e il Giappone. Nella tre giorni russa Felicori incontrerà i vertici dell’Hermitage, a partire dal direttore Mikhail Piotrovsky, con i responsabili della sezione arte contemporanea e delle collezioni.
L’ipotesi di lavoro sul tavolo è di portare Terrae Motus a San Pietroburgo e in contemporanea ottenere dei prestiti importanti, come Canaletto, per una mostra sul paesaggismo nel Settecento, capace di rilanciare la figura e l’opera di Hackert, il vedutista di corte. Uno scambio che dovrebbe concretizzarsi nell’autunno del 2018. Nascerà anche un comitato scientifico congiunto: «Vorrei condividere tutta l’operazione con il ministero dei Beni culturali, la Regione Campania e l’Enit - spiega Felicori - perché sono convinto che Terrae Motus possa essere uno straordinario volano non solo per la Reggia ma per il sistema Italia, per far conoscere meglio lì il nostro Paese e le sue esperienze anche di arte contemporanea. La cultura è parte di un progetto più generale di promozione del territorio. Abbiamo due anni per preparare al meglio l’appuntamento». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino