Rapina tabaccheria vicino alla Reggia, fermato in strada con la pistola

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CASERTA - Era venuto dalla Sicilia per una vacanza di qualche giorno a casa del figlio, che abita nell’hinterland casertano. E ieri, Giovanni Taccia, 46 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e contro la persona, ha pensato bene di fare anche una passeggiata nel capoluogo. Nel pomeriggio, invece di dirigersi verso la Reggia e mettersi in fila assieme alle migliaia di persone che stanno affollando il monumento in questo ponte di Ferragosto, ha trovato più allettante fare «visita» a un Tabacchi di corso Trieste. Proprio quello più vicino al complesso vanvitelliano nel tratto che collega Palazzo reale a piazza Dante. L’uomo, pistola in pugno, è entrato nel piccolo esercizio del centro e ha minacciato il titolare, prima verbalmente, poi esplodendo anche un colpo di pistola in aria (con l’arma fortunatamente caricata a salve). 



A quel punto - il fatto è accaduto poco prima delle 18 - il gestore del Tabacchi non ha potuto far altro che consegnare l’incasso di giornata (circa 1300 euro) senza opporre resistenza. Taccia, quindi, è tornato in strada e ha finto naturalezza senza scappare di corsa per non destare sospetti, convinto che magari nessuno lo avesse notato. Ma non aveva fatto i conti con il luccichio della sua pistola, goffamente impugnata prima di varcare la soglia del locale. Tanto che alcuni passanti non soltanto lo avevano visto entrare ma si erano anche attivati per lanciare l’allarme. Una chiamata ai vigili urbani di Caserta, poi girata alla centrale operativa della questura. Sufficientemente veloce da consentire alla squadra volante di Caserta di intervenire sul posto in pochissimi minuti e cogliere praticamente sul fatto il 46enne siciliano. 


Per Taccia inutile ogni tentativo di fuga, dal momento che è stato intercettato a poche decine di metri dal luogo della rapina, con addosso arma e bottino mentre si aggirava a piedi nei pressi di piazza Dante. L’uomo ha trascorso la notte piantonato in questura ed è stato interrogato per capire se possa aver agito da solo o con l’aiuto di qualche complice. Nel corso della notte sono proseguite anche le verifiche per rintracciare il mezzo con cui avrebbe raggiunto il capoluogo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino