Ricatta ex con video hot, la difesa: «Quei soldi spesi insieme a lei»

Ricatta ex con video hot, la difesa: «Quei soldi spesi insieme a lei»
Quel video fu girato «con il consenso» della fidanzata e «non è mai stato usato per minacciare»la ragazza e chiederle soldi. Il denaro che ha preso...

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Quel video fu girato «con il consenso» della fidanzata e «non è mai stato usato per minacciare»la ragazza e chiederle soldi. Il denaro che ha preso in casa «lo abbiamo speso insieme». È questa la sintesi della difesa di Attilio Crisci, il 27enne in cella da venerdì con l’accusa di aver estorto 60mila euro all’ex fidanzata minacciandola di divulgare un filmato hot girato durante un rapporto sessuale tra i due.


Difeso dall’avvocato Danilo Di Cecco, Crisci ha parlato per più di un’ora con il gip Federica Villano che la settimana scorsa, accogliendo l’istanza della procura di Santa Maria Capua Vetere, ha ordinato il suo arresto per i reati di violenza, estorsione e minaccia per indurre a commettere reato. La linea difensiva del giovane di Arienzo si sta dunque delineando e punta a respingere in toto le accuse formulate sulla scorta delle indagini dei carabinieri della compagnia di Maddaloni e della stazione di Arienzo.

Crisci ha raccontato al gip di non avere costretto la ragazza a prendere quel denaro ma che è stata un’iniziativa della sua ex e che quei soldi li hanno spesi insieme. Secondo l’accusa, per evitare che il fidanzato mettesse in rete il filmato hard, la ragazza gli ha prima consegnato tutti i suoi risparmi, poi ha rubato il bancomat di suo padre e ha prelevato denaro dal suo conto, infine si è impossessata di gioielli custoditi in casa che sono stati in parte recuperati dai carabinieri al «Compro Oro» di Santa Maria a Vico. Agli atti ci sono degli sms che i due si sono scambiati quando la ragazza ha iniziato a fare resistenze per la consegna di denaro, messaggi in cui lui chiede a lei di accollarsi tutte le responsabilità degli ammanchi dei soldi.

«Devi dire che te li sei giocati tu», scrive Crisci in un caso. Crisci che, sempre durante l’interrogatorio di garanzia, Crisci ha anche riferito che il mese scorso il padre della giovane cercò di aggredirlo. Un episodio effettivamente agli atti che, stando all’accusa, sarebbe il frutto della esasperazione del genitore della vittima il quale, appresa la situazione in cui si trovava la figlia in un’occasione ha cercato un chiarimento con il ragazzo. La difesa di Crisci ha dunque presentato al gip una richiesta di sostituzione della misura cautelare dal carcere ai domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione.


Due verità diametralmente opposte, dunque, quelle fornite dalla vittima e dal presunto aguzzino, per la storia del video hard che ha rimandato all’arcinoto caso di Tiziana Cantone, la giovane di Mugnano di Napoli che si è suicidata dopo che un filmato che la ritraeva durante un rapporto intimo ha iniziato a circolare sul web. Due storie dall’epilogo fortunatamente diverso, ma apparentemente uguali nella loro genesi. Tanto che, dopo la pubblicazione dell’arresto di Crisci, sul web ha iniziato a circolare una pagina in cui il ragazzo al centro della vicenda viene pesantemente insultato e con toni più che coloriti viene invocata giustizia per la vittima e tutela di legge per le ragazze che dovessero trovarsi in situazioni simili alla giovane di Arienzo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino