Rifugiati africani giardinieri ​alla Reggia di Caserta, rinnovati i tirocini

Rifugiati africani giardinieri alla Reggia di Caserta, rinnovati i tirocini
Sono stati rinnovati per altri 5 mesi i tirocini formativi che hanno coinvolto nell'ultimo semestre 4 rifugiati politici che hanno lavorato alla manutenzione del parco...

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Sono stati rinnovati per altri 5 mesi i tirocini formativi che hanno coinvolto nell'ultimo semestre 4 rifugiati politici che hanno lavorato alla manutenzione del parco monumentale della Reggia di Caserta. È stato il direttore Mauro Felicori a voler ripetere un'esperienza  ritenuta «più che positiva» e «unica nel suo genere nel panorama delle istituzioni museali italiane».


Proprio Felicori, lunedì prossimo alle 12, illustrerà alla stampa le ragioni di questa scelta. I quattro giardinieri-rifugiati sono tutti beneficiari dello Sprar dei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Succivo e sono stati inquadrati come tirocinanti a costo zero, in quanto la loro attività è già stata finanziata con le risorse del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, che ha tra gli obiettivi quello di formare professionalmente i rifugiati. All'incontro con la stampa prenderanno parte, insieme a Felicori, anche il direttore del Parco monumentale, Leonardo Ancona, il presidente dell'Arci di Caserta Angelo Ferrillo e Mara Vitiello, presidentessa della cooperativa Solidarci, promotori del progetto «Accolti e Attivi», grazie al quale sono partiti i tirocini formativi alla Reggia. 

«La speranza - dichiarano Ferrillo e Vitiello - è che l'esperienza della Reggia venga mutuata anche da altre istituzioni museali italiane. Noi metteremo a disposizione del Ministero tutte le informazioni del caso, perché ci sono voluti due anni di lavoro per attivare quest'esperienza unica nel suo genere in Italia. Il contributo che i giardinieri-rifugiati hanno dato in questi mesi alla manutenzione di un parco di 124 ettari è stato fondamentale per restituire alla cittadinanza e ai turisti aree quasi dimenticate, come il bosco antico nei pressi della Castelluccia».
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Il Mattino