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Sarà eseguita probabilmente all'inizio della settimana l'autopsia sulla salma di Emanuele Nebbia, 26 anni, il giovane di Santa Maria Capua Vetere deceduto all'ospedale di Caserta dopo cinque giorni di agonia. Il 26enne era in rianimazione dopo essere stato ferito alla tempia da un colpo di pistola esploso molto dopo la mezzanotte di Capodanno mentre si trovava sul pianerottolo di ingresso dello stabile M, in cui viveva, in via Raffaello nel rione ex Iacp. Un episodio quasi subito classificato dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta come un agguato tra gruppi rivali nell'ambito dello spaccio di droga. Le indagini, per competenza sul reato di droga, sono coordinate dalla Procura di Napoli che infatti ipotizza un regolamento di conti di cui sarebbe rimasto vittima il 26enne ed ora il reato di omicidio aggravato.
La Dda ha nominato un consulente per l'esame autoptico che sarà eseguito tra domani e martedì. In seguito, si conosceranno anche le modalità per le celebrazione dei funerali. Intanto, il fratello di Emanuele, Luigi Nebbia, che giovedì scorso aveva protestato in carcere a Santa Maria dove è detenuto, per essersi visto negare un «permesso di necessità» chiesto per visitare il fratello in ospedale, sarà uno dei 10 detenuti che saranno trasferiti nelle prossime ore in altre sedi carcerarie, si parla anche di penitenziari fuori dalla Campania.
Luigi Nebbia è detenuto per un episodio commesso nel 2019 a Santa Maria quando in un bar nei pressi dell'Anfiteatro, insieme ad un minore, minacciò con una pistola giocattolo il titolare di un bar che si rifiutò di accettare una banconota da dieci euro danneggiata con la quale voleva acquistare degli alcolici. Nebbia era già in stato di ebbrezza e quando arrivarono i carabinieri fece anche resistenza ai militari che trovarono una pistola in un tombino. La Cassazione di recente ha anche respinto, una richiesta di riunione di due condanne sempre per fatti legati a reati contro il patrimonio. Intanto, le indagini proseguono sia per individuare i complici di Vittorio Merola, il 19enne arrestato per tentato omicidio alla vigilia di Natale per l'aggressione a un 16enne albanse; sia sull'accoltellamento al 17enne, all'esterno di un bar alla vigilia di Capodanno. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Intanto, il capogruppo di Alleanza per la cittàM5S, Raffaele Aveta invoca in città un intervento del prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, al quale ha inviato una lettera. «Santa Maria non può essere lasciata in balia di gruppi di criminali: è necessaria una risposta urgente e ferma da parte delle istituzioni» scrive Aveta. «Hanno destato non poca preoccupazione - prosegue - gli episodi delinquenziali verificatisi nella nostra città durante le festività di Natale e di Capodanno. Il bilancio è drammatico, con un ferito a morte, risse, accoltellamenti, oltre che l'incendio (di origine ancora non precisata) di un chiosco-bar. Qualunque sia la matrice di questi episodi, riteniamo che Santa Maria Capua Vetere non debba essere lasciata in balia di tali delinquenti e che sia urgente una risposta ferma e decisa da parte delle istituzioni a tutti i livelli, su fronte della repressione e in termini di prevenzione e presidio del territorio, per la sicurezza di tutti».
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