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L'ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl di Caserta Luigi Carrizzone, arrestato questa mattina dai carabinieri del Nas nell'ambito di un'indagine della Procura di Napoli Nord per corruzione, era già stato rimosso dall'incarico nel gennaio 2020 dalla direzione generale dell'Asl, guidata dal manager Ferdinando Russo.
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La stessa azienda sanitaria casertana aveva inviato più segnalazioni alla Procura di Napoli Nord, che ha sede ad Aversa così come il Dipartimento di Salute Mentale (Dsm) dell'Asl.
Si trattava di comportamenti sospetti che incidevano sulle casse dell'Asl. Dopo le denunce in
viate in Procura, il manager Asl Russo ha revocato, il 2 gennaio 2020, l'incarico a Carrizzone, che pochi giorni dopo ha chiesto di andare in pensione, forse consapevole dell'indagine che incombeva su di lui.
L'Asl non si è limitata a rimuovere Carrizzone, ma ha anche disposto la turnazione dei funzionari nel Dsm, collaborando poi fattivamente alle indagini. Dagli accertamenti di Procura e carabinieri, è emerso che i sospetti dell'Asl erano fondati: per gli inquirenti infatti Carrizzone gestiva come socio di fatto due strutture private per malati psichici in cui finivano i pazienti che curava come funzionario medico dell'Asl.
Tra i reati contro la pubblica amministrazione commessi, secondo la Procura di Napoli Nord, nel corso di almeno cinque anni dall'interno della cabina di regia dell'Asl di Caserta, spunta anche un'accusa di violenza sessuale. Carizzone, infatti, avrebbe approfittato di una sua paziente. L'episodio, ricostruito dal gip che stamane ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l'ex manager in carriere e per altre 11 persone, risale al 28 settembre del 2018.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nas, Carizzone abusando della sua autorità nonché delle condizioni di inferiorità psichica della vittima e del suo disagio mentale, la costrinse a subire atti sessuali durante una visita nel suo studio privato di Aversa. Successivamente, esercitò sulla donna pesanti pressioni per farsi promettere che non avrebbe detto a nessuno ciò che era accaduto.
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