Incidente con tre morti: 4 anni al colpevole: «Mia figlia vale di più»

Schianto, 3 morti: 4 anni al colpevole «Mi figlia non vale così poco»
Quattro anni di carcere per Francesco D’Isanto, imputato per il reato di omicidio colposo. Questa la sentenza emessa ieri dal giudice di Santa Maria Capua Vetere nei...

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Quattro anni di carcere per Francesco D’Isanto, imputato per il reato di omicidio colposo. Questa la sentenza emessa ieri dal giudice di Santa Maria Capua Vetere nei confronti del sessantaquattrenne di Formia che il 22 gennaio del 2015, alla guida della sua «Honda», finì contro la Fiat «Punto Evo» con a bordo un’intera famiglia: Francesco Ragucci, la figlia quattordicenne Maddalena di Macerata Campania e lo zio della ragazza, Carmine Mingione; i tre morirono sul colpo.


La piccola vittima di appena 14 anni perse la vita per un trauma cranico aperto. Il padre e lo zio sopravvissero allo schianto per pochi secondi, ma l’arrivo dei soccorsi non li salvò. Per estrarli dalla vettura fu necessario l’aiuto dei vigili del fuoco.


L’incidente accadde a Mondragone quattro anni fa, lungo la Strada Statale Domiziana, e da allora la vita della sopravvissuta, la madre della quattordicenne, è completamente cambiata. Alla lettura della sentenza emessa dal giudice monocratico Elena Di Bartolomeo, la donna è scoppiata in lacrime, fuori dall’aula: «La vita di mia figlia, di mio marito e di mio fratello valgono quattro anni? È inaccettabile. Sono molto delusa da questa sentenza, speravo almeno che il giudice seguisse la richiesta del pm di una condanna a sei anni e sei mesi. In appello spero in una pena più alta». Queste le prime parole della donna appena uscita dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Giuseppina Mingione, sorella anche di Carmine Mingione, terza vittima dello schianto, era rappresentata in udienza dal legale Carlo De Stavola. «Il pensiero di una mamma che perde una figlia è indescrivibile - dice ora - si dovrebbe solo poter entrare nel cuore di questa mamma che da quasi 5 anni ha stretto i denti credendo nella giustizia che, ora, ha quantificato tre morti in 4 anni. Un po’ di giustizia mi sarebbe servita per essere leggermente più serena e avere fiducia nella legge. A mia figlia è stata tolta la gioia di vivere e a me di vederla crescere, non so se un giudice ha pensato a tutto questo». La donna ha sempre rifiutato il risarcimento dall’assicurazione. Ieri ha ottenuto un risarcimento provvisorio di cento mila euro da Francesco D’Isanto - difeso dal legale Giuseppe Caruso - e duemila euro dalla «Sara» assicurazioni. Stando alla ricostruzione dei fatti, l’impatto fra le due autovetture avvenne in maniera frontale. Quel giorno dopo lo scontro, la vettura delle vittime finì dentro una scarpata 28 metri più avanti. La famiglia si stava recando da un medico, quando improvvisamente - stando alla ricostruzione dei fatti in udienza - Francesco Ragucci mise in allerta la moglie dicendo: mantieni le bimbe. Un secondo dopo ci fu l'incidente. L'altra bimba piccola della coppia, anche a distanza di anni, sta ancora subendo interventi e terapie.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino