Villa Literno. È noto come «l'incrocio della morte». Ieri ha risparmiato nove vite. Perché in nove sono rimasti coinvolti, per fortuna solo feriti,...
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Non sta meglio la madre, A.P., di 39 anni, ricoverata nel reparto di terapia intensiva della clinica Pinetagrande di Castelvolturno con un polmone perforato e varie fratture. Anche lei in prognosi riservata. Il padre del bambino, A.A. di 42 anni, alla guida della vettura, sta meglio: è stato trasportato all'ospedale Moscati di Aversa. La famiglia di Calvizzano era a bordo della Toyota Yaris di colore blu quando all'incrocio si è scontrata con Fiat Punto con a bordo sei persone, tutte di Bacoli. Alla guida della Fiat, un uomo di 59 anni, V.D.R.; accanto, sua moglie. Sul sedile posteriore c'era la figlia con il genero e i due figli di questi ultimi, due gemelli di cinque anni, un maschietto e una femmina rimasti feriti solo in maniera superficiale. Sul posto, sono giunti i carabinieri della compagnia di Casal di Principe, diretti dal capitano Simone Calabrò e dal tenente Gianfranco Iannelli. Il tenente ha curato le indagini del caso, trasmettendo gli atti al Comando Provinciale di Caserta.
Prima dei militari, però, sono giunti all'incrocio anche i mezzi dei vigili del fuoco di Caserta e Aversa, chiamati dai medici del 118 per tagliare le lamiere che tenevano imprigionate le vittime dello schianto.
La Toyota Yaris aveva colpito la Fiat riuscendo a salire sull'abitacolo. La dinamica esatta dell'incidente è ancora tutta da ricostruire. Una delle due famiglie era di ritorno dal mare e dopo una giornata in spiaggia stava rientrando a casa. È possibile che uno dei due automobilisti non si sia fermato allo Stop presente all'incrocio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino