Irpnia, scintille davanti al camino: scoppia l'incendio, ammalato ucciso dal fuoco

Irpnia, scintille davanti al camino: scoppia l'incendio, ammalato ucciso dal fuoco
Ha provato ad alzarsi, a fuggire dalla coltre di fumo che in pochi istanti aveva avvolto la stanza dove si trovava, addormentato sul divano. Ogni tentativo di mettersi in salvo...

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Ha provato ad alzarsi, a fuggire dalla coltre di fumo che in pochi istanti aveva avvolto la stanza dove si trovava, addormentato sul divano. Ogni tentativo di mettersi in salvo è risultato vano. Antonio Carbone, sessantatreenne di Rocca d'Evandro e con problemi di deambulazione, ha perso i sensi ed è morto carbonizzato nell'incendio partito dal camino e che ha incenerito il salotto. A dare l'allarme a Vigili del Fuoco e carabinieri sono stati i familiari che nulla hanno potuto per strappare il poveretto a un destino atroce. Tutto è avvenuto in pochissimi minuti alla periferia del paese, in località Cocoruzzo.



Sposato, padre di due figli e nonno di un bimbo di pochi mesi, Antonio Carbone per anni alle dipendenze di una ditta, consegnato il latte in decine di supermercati e bar del Casertano e del Cassinate: simpatico, gioviale, pieno di iniziativa, da qualche tempo soffriva di una patologia che aveva rallentato di molto i suoi movimenti. Questo potrebbe essere uno dei fattori che gli hanno impedito di mettersi in salvo mentre tutto il fuoco divorava mobili, tappeto e divano.

Il dramma in casa Carbone è iniziato poco dopo le 17 quando il povero Antonio, appisolato sul divano e in cerca di tepore, si è accorto delle fiamme scaturite molto probabilmente dallo scoppio di un tizzone di legno presente nel caminetto. A nulla sono servite le grida disperate dell'uomo che ha provato in ogni modo a mettersi in salvo: è stato trovato a terra, quasi certamente nel tentativo di sfuggire alla morte strisciando sul pavimento. I soccorsi, seppur tempestivi, nulla hanno potuto e nonostante i medici dell'Ares 118 abbiano provato a rianimarlo per il pensionato non c'è stato più scampo. Il medico legale - arrivato a Rocca d'Evandro accompagnato dai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca e della stazione del paese e nominato dal magistrato di turno della Procura di Cassino, il sostituto procuratore Alfredo Mattei - ha accertato l'avvenuta morte per soffocamento, ma saranno gli accertamenti autoptici a chiarire la causa del decesso. I Vigili del Fuoco del comando provinciale di Caserta, una volta spento il rogo, sono riusciti a entrare nell'abitazione per un sopralluogo. Gli esiti emersi saranno poi racchiusi in un'informativa che nelle prossime ore verrà consegnata al magistrato.

I militari dell'Arma e i colleghi della polizia giudiziaria non hanno tralasciato alcun dettaglio proprio per fare piena luce dinanzi ad una morte tanto atroce. Sul posto, scene di disperazione da parte dei familiari e di tutti coloro che hanno conosciuto Antonio Carbone. A Cocoruzzo sono arrivati anche gli agenti della Polizia Locale che hanno provveduto a chiudere la strada per tenere lontani i curiosi e consentire ai carabinieri e ai Vigili del Fuoco di lavorare. «Abbiamo sentito le sirene e poi le grida disperate - raccontano alcuni vicini - ma certo non potevamo immaginare una tragedia simile. Antonio era un pezzo di pane, gentile e sempre gioviale. Nessuno merita di morire in quel modo ma lui soprattutto perchè era generoso ed altruista». Il sindaco di Rocca d'Evandro, Emilia Delli Colli ha avuto parole di rammarico e dolore per la tragedia che si è abbattuta sulla famiglia Carbone. Nella tarda serata la salma del sessantatreenne è stata trasportata presso l'obitorio del «Santa Scolastica» di Cassino dove, nella giornata di oggi, martedì 30 novembre, dovrebbe essere sottoposta ad autopsia. Il conferimento dell'incarico al medico legale da parte del sostituto procuratore Alfredo Mattei è previsto per le 12 di oggi.

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Il Mattino